giovedì 15 novembre 2018

MORETTI LEGGE MA NON CAPISCE.

Fino ad oggi pensavo che per fare il Consigliere Regionale fossero necessari alcuni requisiti di base, senza i quali un ruolo così importante per la nostra Regione fosse precluso. Mi riferisco alla capacità di saper leggere e la conseguente capacità di comprendere ciò che si legge. Poi riuscire a disegnare la “O” con il bicchiere sarebbe già caratteristica evoluta.
Oggi leggendo le dichiarazioni di Moretti su Il Piccolo, comprendo che forse la lettura la padroneggia ma la comprensione di ciò che legge no. Cito la frase per correttezza: “Tirelli e Delbello già qualche mese fa si erano autocandidati al Posto di Lovato invitandolo a dimettersi”.
Allora, caro Moretti, già il fatto che mi citi inseme al sig. Delbello denota che sei completamente fuori strada, vista la totale diversità del mio percorso politico e culturale con quello di Delbello. Poi imputare a me un'auto candidatura a sostituire Lovato, non capisco se sia solo malafede o vera e propria difficoltà a comprendere quello che scrivono i quotidiani. Non esistono mie dichiarazioni su eventuali cambia di governance della Git. Non mi sono espresso in merito nemmeno quando l'ex assessore Bolzonello nominò Lovato amministratore delegato a meno di un mese dalle elezioni.
Argomenti di critica sulla gestione ce ne sarebbero a decine ma non sono ne io ne Moretti le persone più idonee ad esprimere un giudizio. Gli unici attendibili sono i clienti della Git. Quelli che quest'estate hanno atteso sotto il sole di poter entrare, pur pagando, perchè il sistema informatico andava in tilt ogni sabato e domenica. Quelli che dovevano rincorrere il bagnino perchè trovavano l'ombrellone e i lettini occupati da abusivi e parecchi altri disservizi. Ho già avuto modo di spiegare a Moretti che la bravura di un amministratore si misura nella soddisfazione dei clienti e non nel colore politico ma pare che non riesca a capirlo.

La cosa più esilarante delle dichiarazioni di Moretti riguarda gli ipotetici “appetiti”, con un girovita come il suo credo sia l'ultimo a poter disquisire di certi argomenti.

giovedì 25 ottobre 2018

A GRADO LE MARMOTTE DORMONO ANCHE D'ESTATE





E' di ieri la notizia che la Regione si è ripresa i 20.000 euro stanziati per lo studio di fattibilità per un eventuale candidatura di Grado come sito tutelato dall'UNESCO. Premesso che nutro seri dubbi che una città come Grado martoriata dalle speculazioni edilizie possa essere inserita nei siti tutelati dall'UNESCO. Comunque con il centro storico e la laguna Grado avrebbe ugualmente argomenti validi a supporto di tale candidatura. Il problema è che Grado è amministrata da persone inadeguate che passano il loro tempo tra un taglio di nastro qua e la, una comparsata nelle occasioni mondane, qualche buffet a scrocco che non guasta e ore e ore di inutili riunioni per cercare di complicare la vita ai Gradesi. Di tutto quello che servirebbe per risollevare l'economia turistica nemmeno l'ombra.
Ultima dimostrazione di inadeguatezza perniciosa, il mancato utilizzo dei soldi messi a disposizione dalla Regione per lo studio di fattibilità. Si sono riempiti la bocca quando all'unanimità hanno approvato la delibera per tentare la candidatura per poi fregarsene bellamente quando era ora di mettersi a lavorare. Il Comune di Grado ha una tradizione in fatto di soldi non spesi e poi restituiti addirittura con interessi e rivalutazioni, mi riferisco al contributo per la geotermia dimenticato in un cassetto dall'amministrazione Corbatto quando l'attuale capogruppo di maggioranza faceva l'assessore. Poi dovuto restituire per non utilizzo nei tempi previsti, costato al contribuente gradese qualche centinaio di milioni di lire tra interessi e rivalutazioni.
Passano gli anni ma nulla è cambiato. Ci si lamente delle poche risorse e poi quelle che ci sono non si è in grado di utilizzarle. E' inutile andare in Canada a fare i fighi per quattro fiori e poi sprecare maldestramente un'occasione del genere. Sindaco e assessori si dovrebbero vergognare.
Da questa vicenda non ne escono bene nemmeno le opposizioni, il loro ruolo in teoria dovrebbe essere anche quello di controllo sull'operato di chi amministra, non solo fare il teatrino la prima mezzora del Consiglio Comunale, così tanto per far vedere quanto si è fighi.
La delibera è stata votata all'unanimità, di conseguenza nessuno può chiamarsi fuori dalla responsabilità di non aver vigilato. I vari Marin,. Delbello, Medeot e Kovatsch hanno dormito come quelli della maggioranza. Di Cicogna non mi sono dimenticato ma non mi è possibile stabilire se stia all'opposizione o faccia la stampella a questa sgangherata giunta.
Un consiglio posso permettermi di darlo a Raugna e a Fabris in particolare, perdete meno tempo sui social a sparlare della Cisint, di Salvini e della Lega e preoccupatevi di non fare altre figure da “cioccolatini” come questa dell'UNESCO.

lunedì 1 ottobre 2018

SONO ARRIVATI ALLE MINACCE FISICHE


Quando un amministratore pubblico decide di essere presente sui social network deve mettere in preventivo che possono arrivare lodi ma anche tonnellate di guano. Se poi, come nel caso di Liber@ e dei CWC le tonnellate di guano riversato sul povero Sindaco Maricchio hanno costituito la loro fortuna politica, tanto da far loro vincere le elezioni successive, lamentarsi ora di quello che viene scritto su Facebook è alquanto ridicolo. Sarebbe come lamentarsi se dopo aver attraversato una stalla ci si ritrova le scarpe sporche di letame.
Purtroppo, per alcuni, passare dall'altra parte della barricata e trovarsi nella situazione di riceverlo il guano invece di tirarlo, porta inevitabilmente a delle crisi di nervi.
Se poi gente come quelli di Liber@ che si sono riempiti la bocca di “peace & love” passano alle minacce fisiche, beh non resta altro che mandarli a cagare.
Così che ieri pomeriggio ho ricevuto ben due telefonate intimidatorie da parte dell'assessore alla viabilità e urbanisti Ing. Fabio Fabris, nelle quali mi minacciava di “mastrussarmi le orecchie” per aver fatto del sarcasmo sulla sua bacheca Facebook. Purtroppo per lui, non ho l'abitudine di cagarmi sotto davanti al primo sprovveduto che mi minaccia. Capisco che lui sarebbe stato molto più felice se l'avessi insultato in modo da farmi una bella querela, attività molto abusata dai CWC ultimamente. Purtroppo per lui non ho l'abitudine di offendere la gente ma eventualmente provocarla quando uno come lui, assessore comunale, se la prende con il cane più magro come ha fatto ieri. Sicuramente il fatto di non potermi querelare gli ha fatto saltare i nervi e ha trasformato in rissa telefonica una normalissima presa per il culo da social network.
Che questa Amministrazione sia sull'orlo di una crisi di nervi ormai lo sanno tutti. Il consenso popolare se lo sono fumato, risultati non se ne vedono, ormai son passati più di due anni e assi nella manica non si sono visti. Passare alle minacce non credo sia un modo tanto edificante per recuperare il consenso. Tra l'altro con l'approvazione del reddito di cittadinanza dovrebbero essere molto tranquilli per il dopo “festival”. Essendo perlopiù disoccupati avranno la tranquillità di aver di cosa mangiare nel momento in cui gli elettori gradesi li manderanno a casa.
Tornando sull'argomento, credo che un amministratore pubblico che minaccia fisicamente un cittadino non meriti di amministrare un Comune.
Sarebbe interessante sapere l'opinione del sindaco su quanto accaduto. Il consiglio che posso dare a Raugna è di convincere il suo assessore a chiedere scusa, in alternativa mi vedrò costretto a far valere i miei diritti nelle stesse sedi usate per far velere i loro. Anticipo che ho ampia possibilità di dimostrare l'accaduto.

venerdì 24 agosto 2018

DARIO RAUGNA OSSESSIONATO DALLA LEGA




Che Dario Raugna avesse qualche “problemino” ad amministrare la città lo si era capito fin da subito, ma che arrivasse anche ad avere problemi ossessivi nei confronti della Lega non me lo sarei mai immaginato.
Ho letto oggi un suo delirante comunicato sulla sua bacheca ufficiale di Facebook.
L'oggetto delle sue elucubrazioni riguarda un articolo del quotidiano “Il Piccolo” dove si parla di redistribuzione di bambini alla scuola d'infanzia e quella primaria. Il quotidiano elenca alcuni comuni nei quali verranno redistribuiti i bambini in esubero delle scuole di Monfalcone. Raugna si pone alcune domande che, già nell'esposizione, svela tutta la sua inadeguatezza di sindaco.
Ad esempio afferma: mi chiedo come sia possibile assicurare un adeguato percorso formativo in così poco tempo, considerato che ad oggi il Comune di Grado non è stato avvisato in via formale.”
Cominciamo con lo spiegare a Raugna che il “percorso formativo” di una scuola non è di competenza del sindaco ma del Collegio Docenti, presieduto dal Dirigente Scolastico, che predispone il Progetto Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e lo porta ad approvazione del Consiglio d'Istituto. E meno male, vien da dire, perché se fosse competenza del comune figuriamoci cosa combinerebbe Raugna e l'assessore alla cultura Sara Polo. Di conseguenza l'iscrizione di bambini in più o in meno di sicuro non modifica il Progetto Formativo.
L'apoteosi dell'inadeguatezza di Raugna viene toccata quando dichiara: “un partito come la Lega, che ha guadagnato consensi parlando di partecipazione, si è mosso in autonomia mettendo in difficoltà le amministrazioni limitrofe su una questione così delicata quanto importante quale il futuro dei nostri bambini.
Ora dovrebbe spiegare materialmente come un partito, che sia la Lega o qualsiasi altro, può incidere direttamente sulle scelte di un’istituzione scolastica. Nemmeno a livello governativo la Lega si è occupata di questioni scolastiche pur essendo una delle priorità del nuovo governo. Il Governo si è formato da pochi mesi e non ha avuto il tempo materiale per legiferare alcunché.
Certo che una dichiarazione come la sua fa già ridere di per sè, se poi si pensa che meno di un anno fa il nostro sindaco voleva ospitare a Fossalon un gruppo di clandestini, provenienti dal CARA di Gradisca, in un agriturismo fantasma, allora c'è veramente da sbellicarsi.
Caro Raugna, se non sei in grado di gestire i rapporti con la scuola o con la direzione didattica, è un problema solo tuo. Scaricare le colpe su altri non ti aiuta a passare per un grande politico, se non sai fare il sindaco torna a fare ciò che facevi prima, ammesso che tu lo sappia veramente fare.
Comunque non ti fa onore usare i bambini per tirare fango su un partito che molti elettori stanno premiando con l'unico scopo di sviare l'attenzione alle tue mancanze di sindaco.
Grado non si è mai vista in queste condizioni, dovresti dimostrare almeno di saperti occupare della pulizia delle strade lasciando stare le questioni di “percorsi formativi” o coerenze di partiti che dal tuo pulpito non te lo puoi permettere.

P.S. https://coordinamentocivicogrado.wordpress.com/2018/08/24/bambini-stranieri-a-fossalon-raugna-nessun-coinvolgimento-dei-genitori/

venerdì 27 luglio 2018

RAUGNA HA PAURA DELL'OMBRA


Dario Raugna e i suoi civici hanno paura che altri facciano loro ombra. PoverinI, dovrebbero sapere che non si può fare ombra al nulla , nulla politico, nulla amministrativo e nulla in semplice buona educazione.
L'episodio di oggi, l'incontro con il sindaco di Forte di Marmi dott. Murzi stimato cardiochirurgo, ha dimostrato in maniera eclatante che la classe e l'eleganza è una qualità che non gli appartiene. Se oggi Raugna è salito all'onore delle cronache, Rai Tre compresa, lo deve prima di tutto a Stefan Maiwald e a Vinicio Patruno che hanno sollevato per primi la questione della donna con foulard di Mario Puppo, scippata dal comune di Forte dei Marmi, Vinicio Patruno in particolare che si è preso la briga di scrivere al dott. Murzi per stigmatizzare l'accaduto.
Doveva essere scontata la presenza di Maiwald e Patruno alla conferenza stampa di oggi, nonche un pubblico ringraziamento per l'interesse dimostrato. Invece non sono stati nemmeno invitati. A conferma che la maleducazione regna sovrana tra Raugna e i suoi sodali, nemmeno la Senatrice della Repubblica dott.ssa Raffaella Marin, massima autorità istituzionale sull'isola, è stata invitata, nonostante che Lei avesse già stretto amicizia con il sindaco dott. Murzi proprio alla Versiliana in occasione di una sua conferenza in tema psichiatrico, invitandolo personalmente. Ovviamente il friggitore di calamari era terrorizzato che invitando la Senatrice e il famigerato Patruno, che ha il brutto vizio di voler bene a Grado, gli avrebbero rubato la scena. Caro Raugna, la scena non è mai stata tua, il sindaco di Forte dei Marmi ci ha impiegato un attimo a capire la tua inadeguatezza e quella della tua assessora alla cultura che si è presentata con un look da donzelletta che vien dalla campagna. Cara Sara Polo, anche vestirsi adeguatamente è questione di cultura. In certe occasioni, piaccia o no, l'abito fa il monaco.
Certo che se un sindaco arriva a queste bassezze, per paura di sfigurare, non fa altro che accentuare tutta la sua inadeguatezza a ricoprire un ruolo così importante come quello di chi rappresenta l'intera comunita.

domenica 15 luglio 2018

LOVATO, MA QUALI DANNI... DOBBIAMO RINGRAZIARE


Ha fatto molto bene il Sindaco di Forte dei Marmi a scusarsi di quanto accaduto per l'incauto utilizzo della donna con il mantello al vento che simbolegga Grado fin dagli anni 50.
Da parte nostra invece dovremmo ringraziare Forte dei Marmi e in particolare il grafico furbacchione, se ora a Forte dei Marmi sanno dell'esistenza di Grado, proprio grazie a questo “incidente diplomatico”. Se l'mmagine di Grado fosse stata famosa come negli anni 50 questo non sarebbe successo. Se il grafico ne ha approfittato vuol dire che l'immagine di Grado dalla Toscana viene percepita come una località turistica caduta nel dimenticatoio. Nessun grafico in questo momento avrebbe copiato l'immagine dello scoiattolo di Cortina, quello della marmotta della Val Badia, quella del gallo di Plan de Corones o la G stilizzata della Val Gardena.
Spero che questa sia l'occasione per iniziare una proficua amicizia e collaborazione con il Comune di Forte dei Marmi. Gli argomenti sui quali poter imparare sono moltissimi. Dalla gestione della spiaggia, all'urbanistica ma soprattutto proprio la gestione dell'imagine della destinazione turistica. Non è un caso se a Milano qualsiasi taxista sa dov'è forte dei Marmi e non sa dov'è Grado, cosa che non succedeva cinquant'anni fa.
Una mia amica mi ha fatto riflettere dicendo che ci si appropia delle cose che altri non custodiscono.
Che l'immagine di Grado sia quanto mento custodita male è un dato di fatto. Il Grafico toscano ha scopiazzato il cartellone di Mario Puppo e non il nuovo logo di Grado fortemente voluto dal vicensindaco attuale e scopiazzato a sua volta da quello di Google. Ormai a Grado rischiamo l'assuefazione al fatto che vengono abbandonate cose che altri invece valorizzano. Possiamo citare Grado Giallo che da quest'anno si farà a Lignano, la nostra laguna abbandonata all'anarchia e la Camargue francese attira turisti da tutto il mondo e molte altre.
Quanto accaduto con il manifesto di Puppo è solo la cartina tornasole di quanto siamo caduti in basso nella percezione da parte del pubblico della nostra immagine turistica. Altra conferma arriva dalla qualità dei nostri turisti, basta fare un giro per il centro per rendersene conto.
Ora Lovato scrive a Promoturismo per chiedere i danni. Ma quali danni? Siamo messi talmente male che dovremmo ringraziare per i pochi minuti di notorietà che ci sono arrivati gratuitamente. Dovremmo anche ringraziare per averci fatto capire con quanto impegno e con quanta qualità Grado faceva promozione turistica. Dubito che il nuovo logo di Grado passerà alla storia come il manifesto di Mario Puppo.
Caro Lovato, invece di innescare la guerra accampando danni, io fossi in te chiederei al Sindaco di Forte dei Marmi di poter andare a fare uno stage per imparare come si gestiscono gli stabilimenti balneari. Il confronto tra Git e gli stabilimenti della Versilia è perso in partenza.

mercoledì 11 luglio 2018

FINALMENTE I FIORI A PINETA, PERO'...



Quando si amministra una citta alla “cazzo di cane”, come stanno facendo i nostri amministratori, è chiaro che si innescano le guerre di quartiere. L'assessore “mariachi” ha postato la foto di una bellissima aiuola realizzata a Grado Pineta. Sarebbe un ottima notizia apprendere che ora c'è un occhio di riguardo per zone che da anni sono trascurate, peccato che come contraltare abbiamo un centro cittadino che in molte zone risulta abbandonato a se stesso e da una pessima immagine al turista. Non dobbiamo dimenticare che Grado prima di tutto è una città turistica e di quello dovrebbe vivere. Se le vie principali sono trascurate e a volte anche poco pulite la logica conseguenza è un bassissimo grado di soddisfazione del turista. Non sono ne io ne l'assesore o il sindaco che stabilisce che l'immagine di una località viene data dalla qualità delle vie principali.
Tanto che il nostro sindaco è andato fino a Malaga per scoprire che oltre ad un gusto di gelato con le uvette è anche una splendida città, pulita e ordinata. Provocatoriamente ci ha omaggiato anche di splendide foto. Purtroppo come dicono a Grado: “xe ndao baul e xe tornao casson”. Due anni sono passati e il nostro storico viale fa sempre più schifo, ridotto a un deposito di biciclette e aiuole riservate ai bisogni dei cani. Hanno tentato di accampare scuse quali la sbagliata ristrutturazione del primo tratto di viale Europa Unita, neanche che il resto fosse un salotto. No cari amministratori, la causa è che siete incapaci di replicare l'ordine e la pulizia della via principale di Malaga, nonostante viaggio, foto e corso di aggiornamento in Canada. Sicuramente il sindaco di Malaga prima di fare il sindaco non friggeva calamari, alle volte il background aiuta. Fatto sta che non accennano a volersi migliorare.
Mi meraviglia il fatto però che tutti i commercianti e esercenti del viale non organizzino una vibrata protesta contro questa manica di inadeguati. In fin dei conti gli amministratori sono pagati con le tasse che versano i contribuenti. Se il sindaco si porta a casa un'indennità molto ma molto più alta del sindaco di Ronchi dei Legionari, ad esempio, è proprio perchè Grado è un comune turistico e tale speriamo che rimanga nonostante questa pessima amministrazione.
Concludendo, adornare di fiori la pineta e lasciare il viale in queste condizioni è come se una donna si facesse una pedicure meravigliosa ma avesse le ascelle puzzolenti, i baffi e le caccole agli occhi. Dubito che avrebbe molti corteggiatori.

sabato 23 giugno 2018

MORETTI DI TURISMO NE CAPISCI MENO CHE DI VITI E BULLONI...

Caro Moretti dei tuoi consigli ne faccio volentieri a meno. Prendo consigli da tutti ma non da chi come te e il tuo partito ha messo messo in ginocchio la nostra regione Regione. Non vi è stata sufficente la batosta elettorale per capire che non siete nella condizione di dare consigli a chiunque.
Ma veniamo all'argomento di oggi, la GIT. Prima di tutto chiariamo un concetto: Lovato è stato nominato, a un mese dalle elezioni, come “politico” e non come tecnico. Fosse stato nominato come tecnico sarebbe il caso di snocciolare curriculum e visure camerali per valutare se la scelta è azzeccata o meno. Come politico è diverso, vale tutto, tant'è che tu Moretti sei diventato consigliere regionale per la seconda volta e la tua collega Sara Vito, che in fatto di competenza non c'è paragone, NO.
Proprio dalla valutazione dei risultati casca l'asino caro Moretti. Se il risanamento del bilancio passa attraverso il taglio del personale a scapito della qualità dei servizi, qualsiasi pirla ne è capace. Una valutazione sui risultati andrebbe chiesta ai fruitori della GIT, soprattutto a quelli che hanno atteso ore per entrare pur pagando. Disservizio causato da un sistema informatico comprato dall'amico dell'amico nel 2015 e dopo tre anni non ancora a regime. Sarebbe stato troppo facile acquistare un sistema informatico da una società esperta e già fornitrice di famosi stabilimenti balneari, chiaro che la magari non c'erano gli amici. Fosse quello l'unico problema sarebbe il meno, i problemi sono molti e non mi inoltro nemmeno su eventuali conflitti di interesse visto come stanno funzionando le vecchie terme.
Voglio fare un ragionamento sulla qualità dei servizi e pareggio di bilancio.
Non vedo perchè, caro Moretti, la GIT debba chiudere in pareggio a scapito della qualità dei servizi e mamma Regione continui a ripianare le perdite milionarie degli impianti sciistici del Friuli Venezia Giulia. Sono un discreto sciatore e ho avuto la fortuna di poter sciare nelle migliori località sciistiche d'Europa e posso dire che il livello tecnico e qualitativo delle piste e degli impianti di risalita della nostra Regione non hanno nulla da invidiare ad altre località sciistiche molto più blasonate, se poi alle spalle hanno Tarvisio o Forni di Sopra e non Cortina o St. Moritz è un altro discorso. Lo sciatore però nulla può obiettare alla qualità di piste e impianti. In Git il discorso si capovolge completamente visto che i servizi in certi casi sono a dir poco obsoleti. Stiano tranquilli i dipendenti della Git che il teorema che il pesce puzza dalla testa è dimostrato anche in questo caso. Bene detto ciò, allora mi domando perchè un consigliere dell'isontino si vanta di un pareggio di bilancio con dei servizi a dir poco scadenti e non si preoccupa delle perdite della montagna.
Il problema, caro Moretti che tu di turismo ne capisci meno che che di viti e bulloni e il tuo ruolo in materia durante l'aureo periodo targato Serracchiani/Bolzonello era pari al due di spade con la briscola a bastoni. Quando mi spiegherai perchè la montagna si e a Git no sarò pronto a ricredermi.
Unico dato utile per capire se Git è gestita bene o male sarebbe il grado di soddisfazione del cliente. Peccato che su tutti gli studi per un ipotetico rilancio del turismo gradese la spiaggia della Git sia risultata l'anello debole del sistema.
Ma l'articolo di oggi celava un altro problema e non di sicuro la difesa di Lovato da parte del PD.

Il problema del PD è che dopo aver perso la Regione, l'utimo baluardo, dove poter influire in qualche modo sulla ristrutturazione delle terme, è proprio la GIT. Sappiamo bene quanto il PD ci tenga affinché i “lavori” vengano affidati a ditte che eseguano tutto a regola d'arte... Di questo magari ne parleremo successivamente.

giovedì 21 giugno 2018

RAUGNA, CAMBIA MESTIERE!



Il fatto che una persona impegnata come il sindaco di Grado occupi il suo tempo a parlare di me, sul quotidiano locale, mi lusingherebbe molto se le sue dichiarzioni fossero complete e dettagliate, invece diffonde dati e notizie artatamente incomplete.
Ho l'obbligo però di chiarire un punto in particolare, relativamente all'Albergo Difuso, argomento trito e ritrito che da più di dieci anni tormenta i fini politologi come Raugna.
Io sono stato uno dei partecipanti ma non l'unico e di conseguenza quando parla solo di me e non degli altri partecipanti è ovvio che l'intento è stupidamente denigratorio. E' vero che ho partecipato al progetto, ed è anche vero che, come previsto dalla Legge Regionale, ho ottenuto il relativo contributo essendo il mio progetto arrivato primo nella graduatoria di assegnazione.
Il Sindaco tralascia un dettaglio molto importante, il Comune di Grado era capofila e responsabile del progetto e in quanto responsabile del progetto l'eventuale “FLOP” è da imputarsi in massima parte a chi rappresentava e rappresenta il Comune. A me come partecipante la legge regionale prevedeva che cedessi in comodato le mie strutture per 5 anni alla società di gestione e questo ho fatto.
Raugna dimentica di raccontare che proprio il Comune insieme ai soci rimasti (io ero già uscito) ha messo in liquidazione la cooperativa decretando la chiusura definitiva dell'esperimento. Anche in questo caso come per “Grado Giallo” ha preferito chiudere tutto per non dover dimostrare la sua incapacità ad affrontare i problemi.
Credo comunque di essere l'unico che continua a mettere le proprie strutture a disposizione dei turisti avendo trasformato la Valle da Albergo Diffuso in Agriturismo.
La cosa più grave, sulla quale Raugna tace, è che ad Albergo Diffuso messo in liquidazione il Comune stia spendendo oltre un milione e mezzo di contributo per ristrutturare l'ex caserma della Guardia di Finanza che doveva essere il motore del progetto. Interessante sarebbe un parere della Corte dei Conti sul regolare utilizzo di un contributo nonostante il progetto sia morto e sepolto.
Mi auguro che almeno i Consiglieri di Opposizione chiedano conto su questo.
Veniamo ora al punto dove parla dell'Adria, orgomento sul quale non ho mai espresso contrarietà, per cui non capisco perchè avrei dovuto fare alcunchè per bloccarlo. Da sempre Libera ha criticato l'altezza, altezza identica a quella dell'hotel Astoria. Raugna non ha mai spiegato perchè Astoria SI e Adria NO...
Semplice, ve lo spiego io, la variante che consentì all'hotel Astoria di elevarsi alla quota attuale l'ha fatta proprio Fiorenzo Facchinetti, attuale capogruppo di maggioranza, quando era assessere all'edilizia e urbanistica con la famigerata giunta Corbatto/Maran/Facchinetti/Sedoschi, alla qule dedicherò un occhio di riguardo. Chiaro che all'epoca gli interessi da tutelare erano altri e Facchinetti era in maggioranza mentre all'epoca dell'Adria era all'opposizione. Praticamente due metri e due misure.
Ultimo punto per non tediare, il risultato finale dell'amministrazione Raugna lo vedremo alla fine se ci arriverà.

P.S. Raugna, io come dici tu sono uno che si fa gli affari suoi, sarebbe molto meglio se te li facessi anche tu perchè a giudicare come fai quelli della collettività sei messo malissimo.


sabato 16 giugno 2018

CISINT VS RAUGNA – NON C'E' PARTITA


Il confrontro tra i due sindaci è impietoso in tutte le competenze di un'amministrazione comunale.
Da una parte il sindaco di Monfalcone Anna Cisint che risponde puntualmente ai bisogni e alle aspettative dei suoi cittadini, dall'altra Raugna che dopo due anni non ha ancora capito cosa sta a fare nel palazzo di p.zza Biagio Marin.
La sua ipocrisia ha ormai toccato livelli siderali. Da ateo dichiarato, ora folgorato sulla via di Damasco, anzi a voler essere in tema sulla via de La Mecca, invece di occuparsi dei problemi che affliggono la nostra isola si preoccupa solo di compiacere la comunità bengalese risiedente a Grado dimenticandosi di chi l'ha votato e gli ha cambiato la vita, da disoccupato a sindaco abbondantemente pagato dai contribuenti “gradesi”.
Con le ultime performance ha toccato proprio il fondo. Ha confuso l'integrazione con i privilegi.
Concedendo ad un'associazione bengalese l'utilizzo gratuito del palazzo dei congressi ha offeso la dignità delle associazioni gradesi.
Infinite volte le associazioni locali hanno rinunciato all'utilizzo del Palacongressi per gli eccessivi costi. Palazzo dei Congressi pagato e mantenuto da decenni con le tasse dei gradesi e mai sfruttato completamente proprio per gli alti costi di gestione che il Comune deve sostenere.
Il comportamento del sindaco e della giunta è a dir poco vergognoso, trasformando i cittadini gradesi in cittadini di serie “B” per il solo scopo di compiacere gli amici di estrema sinistra che alle ultime elezioni hanno ottenuto un consenso dello zero virgola...
Questa maggioranza ormai ha perso completamente il contatto con la popolazione gradese e i singoli consiglieri hanno sulle spalle la responsabilità di mantenere in essere una giunta senza vergogna, che ha come unico scopo quello di prendersi la paga a fine mese essendo, per lo più, una manica di nulla facenti. Vorrei vedere la reazione dei gradesi se questi alieni cominciassero a frequentare giornalmente le vie cittadine, invece di rifugiarsi a palazzo e poi scomparire al calar del sole.
Sicuramente i social network non sono il vangelo, se però il sindaco di Monfalcone riceve giornalmente centinaia di messaggi di sostegno e incoraggiamento mentre quello di Grado riceve tonellate di guano a parte i commenti della zia e dell'amica della zia, ci sarà un motivo.


lunedì 4 giugno 2018

CI SONO VOLUTI SETTE ANNI

Ci sono voluti sette anni ma finalmente l'hanno capita.
Mi riferisco all'istituzione della tassa di soggiorno. Quando da candidato sindaco iniziai a parlare di tassa di soggiorno, come strumento per reperire i fondi necessari per una promozione turistica adeguata ai nostri tempi, apriti cielo... ci fu una levata di scudi da parte di importanti albergatori che non ne volevano sentire parlare, qualche solone la definì la morte del turismo gradese. Per fortuna quel solone è tornato a fare il suo mestiere e non fa più l'albergatore, quantomeno a Grado. Ora, da quel che leggo su Il Piccolo, passata la paura dell'impatto sul turista, verificatasi essere pari a zero, ci si preoccupa giustamente di come verranno impiegate queste risorse. Preoccupazione legittima considerata l'inadeguatezza di chi amministra il nostro Comune.
Certo che sette anni, per rendersi conto che quello che succedeva in tutta Italia sarebbe stato utile anche a Grado, non sono pochi. D'altronde finita l'epoca AustroUngarica le scelte sono sempre state caratterizzate più dai no che dai si e così facendo si è arrivati alla situazione attuale.
Immaginate se sette anni fa, invece di tenere una posizione da barricaderi contro la famigerata tassa, gli operatori turistici si fossero messi intorno a un tavolo con gli amministratori pubblici e avessero iniziato un percorso comune di progettazione e programmazione di quegli interventi che la tassa avrebbe consentito, ora saremmo in piena fase operativa invece di stare qui a preoccuparci di cosa succederà domani...
Purtroppo la chiusura mentale alle novità caratterizza spesso la nostra isola e più di una volta
l'ho subita sulla mia pelle.
La bellezza di ventitre anni fa io e il sindaco di allora Salvini (Giangi non Matteo) decidemmo di sperimentare la chiusura al traffico serale di p.zza Duca d'Aosta dalle 20.00 allo 22.30, per evitare che gli avventori dei ristoranti e dei bar della zona cenassero con gli scarichi delle automobili a pochi metri da loro. Anche in quel caso i ristoratori inveirono contro di noi sostenendo che l'assenza delle automobili li avrebbe danneggiati. Poi giustamente si è arrivati alla chiusura definitiva del traffico e tutta la piazza è rinata. Sarebbe immaginabile la riapertura? Certamente NO.
Stesso discorso quando istituimmo i parcheggi a pagamento con relativo abbonamento per i residenti. Se i residenti con l'abbonamento oggi riescono abbastanza agevolmente a parcheggiare l'automobile vicino a casa è grazie a scelte che all'epoca sono state osteggiate da molti. Piccole scelte impopolari ma che qualcuno ha avuto il coraggio di prendere ed altri NO.

Purtroppo se invece di opporsi alle novità per partito preso se ne discutesse costruttivamente, ora non saremmo qui a chiederci come mai Grado con una storia secolare di turismo, oggi è meno conosciuta di Bibione.

martedì 29 maggio 2018

IL SINDACO E IL VICE SONO RAZZISTI DISCRIMINANO I TERRONI



Sindaco e vice hanno indetto una riunione martedì 5 giugno alle ore 14.00 per parlare del regolamento dell'occupazione del suolo pubblico. La cosa sorprendente è che oltre alle rappresentanze delle associazioni di categoria, Ascom e Amo Grado, è stata invitata una rappresentanza di commercianti bengalesi.
Ora una domanda sorge “spontanea”: in tema di commercio quali maggiori diritti hanno i commercianti provenienti dal Bangladesh rispetto ad austriaci, tedeschi, istriani, turchi o terroni? Soprattutto terroni visto che ormai sono stati omologati anche dalla Lega di Salvini. Ahahahah.
I CWC hanno istituito una categoria di commercianti privilegiata della quale non se ne sentiva l'esigenza. Commercianti sono commercianti, se si vuole discriminare potremmo farlo tra quelli che pagano le tasse e chi no, tra quelli che pagano regolarmente i contributi ai dipendenti e chi no e avanti così.
Se dei commercianti hanno diritto ad essere presenti a discussioni che riguardano regolamenti di occupazione del suolo pubblico in virtù di una questione etnica mi sembra un idea a dir poco originale...
Potremmo anche disquisire se il tipo di negozi proposti da questi extracomunitari siano o meno un valore aggiunto all'offerta turistica. Potremmo anche chiederci come mai nel paese di provenienza dei nostri turisti più affezionati, mi riferisco alla vicina Austria, questi negozi non prolificano come a Grado. Insomma le domande da porci sono molte ma la madre di tutte le domande è la seguente: siamo sicuri che questi innocui commercianti extracomunitari non siano stati coinvolti da qualche furbacchione locale che mascherato dietro una delle associazioni presenti alla riunione li stia usando a proprio unico vantaggio come cavallo di Troia?
Beh è inutile nascondersi dietro un dito, il problema è il numero di carrelli che in base al nuovo regolamento potranno occupare il suolo pubblico. Allora, quale strumento migliore ci potrebbe essere al coinvolgimento di questa moltitudine di negozianti dai variopinti carrelli per poter mantenere il proprio souk marocchino nel centro di Grado.
Secondo me gli sprovveduti amministratori locali sono caduti in una banale trappola. Ispirati “dall'accoglienza...” e dal vogliamoci bene si sono resi strumenti inconsci di un tentativo di mantenero lo status quo.
In questi giorni sui social network spopolano gli Amarcord su quanto bello era Grado una volta, la piscina Italia, il viale principale, i vecchi alberghi e via così. Beh una volta a parte qualche carrellino con le cartoline, uccise dai selfie, e i classici salvagenti a forma di ochetta, c'era un certo ordine e decoro. Ora certe vie sono state trasformate in souk marocchini con ciarpame esposto in ogni dove e di quello che era la perla dell'Adriatico rimane solo un ricordo.
Tornando ai nostri amministratori, auguro loro di riprendersi prima possibile da questo scivolone e che realizzino prima possibile quanto promesso, sia quando erano all'opposizione e sia in campagna elettorale, per quanto riguarda la regolamentazione dell'utilizzo del suolo pubblico.


lunedì 21 maggio 2018

DA VIALE DELL'IMPERO A DEPOSITO DISORDINATO DI BICICLETTE



Da alcuni giorni sui social infuria la polemica sulla situazione del verde pubblico. Due fazioni contrapposte, da un lato cittadini e operatori turistici imbufaliti e dall'altro Giunta e uno sparuto gruppo di reduci... di quello che era l'esercito dei Liberi che scorrazzavano per Grado al grido: basta cemento.
Ovviamente sindaco e suoi sodali accampano scuse più o meno credibili a giustificazione dell'attuale situazione. Situazione oggettivamente imbarazzante.
Se il problema fosse solo quello del verde, potremmo sperare che a suon di proteste la situazione venga risolta e il prossimo anno si prendano per tempo le opportune precauzioni. Purtroppo i problemi, invece, sono molti. Uno di questi è sicuramente il disordine e lo stato di abbandono che regna nelle vie principali. Certo per chi non vive di turismo, come il Sindaco e la sua giunta, che il Viale principale sia ridotto a un deposito di biciclette poco importa. Loro la paghetta la ricevono dal Comune e anche se sono le tasse dei gradesi a permettere ciò, come il cane che se non vede la mano di chi gli da da mangiare di sicuro non muove la coda, i nostri amministratori si permettono di fregarsene di questa situazione. Diverso sarebbe se avessero la moglie, il fratello o i genitori gestori o dipendenti di un negozio o un bar del Viale. Come completamente diverso sarebbe il loro atteggiamento se la paghetta dovessero ritirarla direttamente dal contribuente gradese senza passare per le anonime casse comunali.
Al di la di ogni polemica vorrei avere un contributo dai lettori, almeno da quelli che si ricordano com'era un tempo il Viale, se dopo aver visto le foto di oggi ritengono che il mio sfogo sia giusto o sbagliato. E' chiaro che se riempi il Viale, zona interdetta ai ciclisti, di portabiciclette il risultato non può essere diverso da questo.
Attendo commenti.











P.S.: il sospetto che il tutto sia ispirato dalla filosofia del “caveme un ocio” è forte.

sabato 12 maggio 2018

SINDACO E ASSESSORE VI DOVETE VERGOGNARE


Siete andati a Malaga, siete andati in Canada a spese del contribuente, siete andati ovunque e non avete imparato nulla. Siamo a Maggio, periodo tra i più importanti per l'economia turistica del paese e la città si presenta in un modo indecoroso, come non si era mai vista. Il verde pubblico e la pulizia delle strade è a livelli da terzo mondo. Le aiuole sono vuote, delle fioriere che caratterizzavano i lampioni di Grado rimane solo il supporto aumentando il senso di abbandono, la sporcizia dei giardini delle strade è a livelli di guardia.
Una foto vale più di mille parole,
Aiuola sul porto davanti a viale Europa Unita









Se questo è il modo di presentarsi al turista vi dovreste vergognare.
Sindaco, ti sei riservato i referati al bilancio e ai tributi e ora a causa della tua inadeguatezza e di quella del tuo dirigente la città è penalizzata.
Avete sforato il patto di stabilità di una cifra risibile, solo dei polli non sarebbero stati capaci di aggiustare il bilancio onde evitare di essere penalizzati. Il problema gravissimo è che tu e la tua giunta di improvvisati non ve ne siete nemmeno accorti. Questo però comporta gravi conseguenze sull'assunzione del personale. Ennesima dimostrazione di inadeguatezza.

Assessore Fabris, eri sparito da Facebook e ora sei tornato a scrivere puttanate e battutine, invece di lavorare per il paese, ti devi vergognare. Grado non ha mai avuto un verde pubblico in condizioni peggiori di quest'anno. Le spese del viaggio in Canada, visto che non avete imparato un ca...volo, tu e il capo dei giardinieri dovreste rimborsarle alla collettività e chiedere scusa.
Potete permettervi queste situazioni perchè a voi la paghetta a fine mese arriva comunque, tanto a voi dell'economia gradese non ve ne frega nulla, non avete nemmeno un euro investito in questa città. Probabilmente alcuni di voi non sono proprietari nemmeno dell'appartamento in cui abitano ma decidete delle sorti economiche di migliaia di famiglie.
Io non so con che coraggio domani, caro sindaco, ti presenterai a tenere il discorso di inaugurazione della stagione turistica. E' solo per non peggiorare l'immagine decadente di questa città che io e molti altri non veniamo a tirarti i pomodori, in questo caso ti salva la presenza dei turisti.
Se fossi in te non mi presenterei nemmeno o farei un brevissimo discorso per annunciare le dimissioni per manifesta incapacità a fare il Sindaco e tornerei a friggere calamari che quello forse ti riesce meglio.

giovedì 3 maggio 2018

SIAMO ONESTI - LA COLPA NON E' DEI VU CUMPRA'





Dopo quello che ho visto e fotografato oggi direi che oltre ad aver toccato il fondo stiamo scavando alacremente. Quello di oggi non è che la testimonianza di un paese allo sbando. Una nave ormai alla deriva. La sporcizia nelle strade è diventata la normalità. Le aiuole che dovrebbero essere fiorite sono un cacatoio per cani. Sono andati in vacanza a Malaga e in Canada, in Canada poi a spese del contribuente, e la pulizia e il decoro delle strade è ai minimi storici. Assenza totale di programmazione turistica e gestionale di un isola che un tempo è risultata prima spiaggia d'Italia. Tra magliari e bimbiminkia è stata ridotta in queste condizioni. La spiaggia principale , motore dell'economia gradese, abbandonata alla totale anarchia. La foto di oggi evidenzia che non solo la vendita abusiva si svolge indisturbata ma che non c'è nemmeno il presidio da parte dell'organizzazione della GIT delle proprie strutture. Vedere i tornelli di ingresso della nostra spiaggia, di austroungarica memoria, adibiti ad espositori di merce venduta ABUSIVAMENTE la dice lunga sul livello di attenzione che viene dedicato all'immagine della nostra Isola. E' inutile andare a Malaga, in Canada o in qualsiasi posto civile al mondo, se poi non si è in grado di gestire la spiaggia e la città nemmeno ai livelli di cinquant'anni fa. Figuriamoci se le menti eccelse che ci amministrano sono capaci di farci competere con altre destinazioni turistiche moderne. La situazione attuale spiega anche il perchè imprenditori turistici di portata internazionale che investono in località come Jesolo o Bibione, per non parlare della Croazia, schifano Grado. Non è immaginabile che facciano investimenti in una località che non è in grado nemmeno di garantire il decoro urbano.
Ribadisco, quello che ho visto oggi è solo la cartina tornasole di una nave alla deriva.

martedì 10 aprile 2018

IL SINDACO E IL VICE FANNO GLI SPIRITOSI – SO' RAGAZZI


Consiglio di leggere prima le loro dichiarazioni su Il Piccolo di oggi, 10/04/18
Cari sindaco e vice, in effetti non sono laureato in ingegneria dei trasporti ma al contrario vostro, io una laurea ce l'ho, non me ne vanto ma è un dato di fatto. Voi nessuno dei due. Nel caso del sindaco non so se ha nemmeno il diploma superiore. D'altronde per friggere calamari, fare il portaborse o fare il sindaco non sono richiesti tiroli di studio. Voglio però fare delle precisazioni alla luce del vostro articolo di oggi. Non serve una laurea in ingegneria dei trasporti per esprimere un'opinione su quanto presentato in auditorium l'altra sera, ho commentato in quanto cittadino che segue l'attività amministrativa del Comune. Se un cittadino per commentare dovesse essere dotato di laurea in ingegneria dei trasporti, sarebbe inutile tediare il pubblico con una presentazione pallosissima e che nulla di nuovo a portato all'argomento.
Preciso inoltre che non me ne sono andato dopo 20 minuti come affermato ma dopo un ora di presentazione di dati stra conosciuti da tutta la cittadinanza, onde evitare un attacco di orchite fulminante.
I laureati sul palco proprio tanto perfetti non erano visto che hanno presentato slide sbagliate e lo hanno pure ammesso.
Comunque vi posso garantire che non serve una laurea per sapere che in centro alle 9 di mattina i parcheggi sono mediamente occupati e c'è una bassa rotazione degli stalli. Ovvio, in centro parcheggiano residenti e proprietari di seconde case visto che la maggior parte degli edifici non è dotata di posteggi interni.
Non serve una laurea nemmeno per capire che gli ospiti stranieri sono abituati a risolvere il problema del parcheggio al momento della prenotazione della camera.
Tantomeno serve una laurea per calcolare il fabbisogno di nuovi parcheggi, visto che esiste già un piano del traffico che lo evidenzia e le condizioni in questi anni non sono cambiate granchè.
Figuriamoci se serve una laurea per capire che le uniche aree possibili per dei nuovi parcheggi sono sempre le solite, quelle che sono già state individuate dal precedente piano.
Quello che serve invece ad un bravo amministratore sono gli attributi per prendere delle decisioni e voi quelli non li avete. Da due anni ci sciroppate presentazioni inutili sperando che le decisioni arrivino come per miracolo dal Politecnico di Milano e sul vero motivo caliamo un velo pietoso.
Io nel mio piccolo un tassello sui problemi del traffico l'ho messo, mi riferisco al sistema dei parcheggi a pagamento che vige dal lontano 1995, salvo piccole modifiche apportate, è ancora inalterato nel concetto principale. Non sarà grande cosa ma comunque una certa rotazione la garantisce e il sistema dell'abbonamento per residenti ha reso sicuramente più agevole trovare un parcheggio libero. Posso garantire che all'inizio non fu facile far digerire la decisione presa, ora però a distanza di 23 anni e di oltre un milione di euro incassati ogni anno dal Comune chi si azzarderebbe ad eliminarlo? Prendere una decisione del genere non ha richiesto un laurea in ingegneria ma buon senso e coraggio. Voi questi requisiti li dovete ancora dimostrare.
Nell'articolo di oggi parlate di me e Marin, al plurale anche su situazioni che non mi riguardano come fontane e cliniche varie. Ora la domanda sorge spontanea: chi ha scritto l'articolo? Perchè se l'avete scritto voi non vi fa fare una bella figura, confermando che avete le idee confuse, se invece l'ha scritto la segretaria particolare del sindaco la cosa è meno grave. Dimostra solo di non sapere di cosa parla e la cosa è facilmente risolvibile cambiando segretaria.

P.S.: un ingegnere in giunta ce l'avete, la prossima volta fate parlare lui che vi farà fare sicuramente più bella figura.



venerdì 6 aprile 2018

C'ERA UNA VOLTA IL SANS SOUCI


Ogni tanto, apparentemente a caso, qualcuno se ne esce con la domanda: ma chi ha fatto chiudere il Sans Souci e chi ha autorizzato la trasformazione in condominio? In realtà non è un caso, succede sempre quando io mi diverto a fanculare qualche ex amministratore per le “cappelle” fatte che arriva il “finto tonto” di turno a mollare il nero come le seppie nella speranza di confondere le acque.
Visto che questa sera l'offerta televisiva è scarsa e che l'episodio del Commissario Montalbano l'ho già visto mi rilasserò a darvi la mia versione sulla vicenda Sans Souci, sfidando quei quattro pirla che non conoscono la differenza tra una birreria e un albergo a dimostrare il contrario.
Per chi ancora non lo sapesse, ai tempi in cui l'edificio è stato trasformato io ero l'assessore all'urbanistica e all'edilizia privata.
Chiariamo subito un punto fondamentale: una birreria non ha bisogno di nessuna autorizzazione da parte del Comune per chiudere, casomai per aprire. Il Sans Souci ha chiuso perchè la gestione non era remunerativa e su questo nemmeno se il sindaco fosse stato Padre Pio si poteva fare alcun che. Chi tra  quelli che da trentanni si stracciano le vesti per la perdita di una birreria così bella avrebbe potuto prendersela in gestione invece di piangere inutilmente.
Il Sans Souci non aveva nessun vincolo ne architettonico, storico o monumentale ne di destinazione d'uso a parte la sala da ballo che in prima battuta non fu interessata dalla ristrutturazione. Essere belli spesso non basta.
I piani superiori erano adibiti a residenza già all'epoca dell'apertura del famoso locale. Il piano terra era classificato come locale commerciale e di conseguenza per essere trasformato da Birreria in negozi non ha avuto bisogno di nessuna autorizzazione da parte di sindaci, assessori o funzionari vari. L'operazione necessitava di semplice concessione edilizia per i lavori di modifiche interne. Atto dovuto in quanto conformi al regolamento edilizio. Stesso discorso per i piani superiori.
Come dicevo l'unico vincolo era quello della sala da ballo che fu tolto con una variante al piano regolatore da Marin, c'era da accontentare un assessore trombato... e un amico di merende, quello delle merende era l'ex “Pin Pon” di viale Regina Elena.
In effetti un vano tentativo di mettere i bastoni tra le ruote alla trasformazione lo tentammo. Prima attraverso la Sopraintendenza che si mise a ridere alla nostra richiesta di porre un vincolo su un locale che aveva meno di trentanni e poi attraverso una variante del Consiglio Comunale che pose un vincolo alla facciata dell'edificio. Unica possibilità di competenza Comunale. Non servì allo scopo di salvare la birreria e col senno di poi, unica scienza esatta, forse non ne valeva nemmeno la pena.
Ora che abbiamo chiarito che sull'intera vicenda il mio coinvolgimento è zero mi preme una preghiera a tutti quelli dotati di un cervello più piccolo di quello di un cefalo otragano.
Se siete alla disperata ricerca di qualche mio scheletro nell'armadio per potervi consolare delle vostre incompetenze e incapacità, dovete applicarvi di più. Non sarà di sicuro qualche balla raccontata sul Sans Souci, contro di me, che vi assolverà per tutte le cagate che avete fatto per un piatto di lenticchie, fatevene una ragione e andate a vergognarvi via di qua prima possibile perchè i gradesi hanno le scatole piene.

venerdì 30 marzo 2018

LA CAPASANTA E LE IPOCRISIE PASQUALI



Nemmeno la Pasqua riesce a calmare la vena polemica di alcuni cittadini gradesi e non. Addirittura oggi sul quotidiano locale leggo che verrà interessato il Consiglio Comunale per il caso “CAPASANTA”. Da alcuni giorni nella piazza dove sorge la famosa colonna con la Croce Patriarchina troneggia un installazione artistica raffigurante una conchiglia di capasanta con all'interno un nudo di donna, nudo assai pudico visto che come ha fatto notare più di uno non c'è traccia di particolari organi femminili. Uno degli appunti sollevati è l'opportunità di un'opera del genere nelle vicinanze della chiesa. Beh se quelli che si indignano sono i cattolici praticanti allora è il caso che facciano un corso accelerato di arte sacra. Il nudo da sempre occupa gran parte delle raffigurazioni religiose. Un esempio su tutti la creazione di Adamo e la creazione di Eva dipinti da Michelangelo Buonarroti sulla volta della Cappella Sistina.







Non è certo mia intenzione paragonare la Capasanta gradese alle opere di Michelangelo, ma mi lascia allibito che persone anche di cultura si scandalizzino, in questo caso, al punto da portare l'argomento sui quotidiani e in Consiglio Comunale.

Ora però mi chiedo: l'esercito degli scandalizzati si è accorto che proprio di fronte alla capasanta c'è l'unico monumento a vivi del mondo civilizzato e democratico?
Mi riferisco alla Croce Patriarchina posta in cima alla colonna di marmo al centro della piazza.

(purtroppo non ho foto con gli altri nomi ma potete andare a vederli di persona)


Alla base della croce ci sono incisi quattro nomi che all'epoca della realizzazione erano tutti vivi, tra questi un parroco e un Papa più altri due politicanti. Se per i politicanti l'autocelebrazione è la prassi, per gli uomini di chiesa la superbia è vizio capitale. Per non parlare della Jacuzzi che in quel caso potrebbe essere “lussuria”.

D'altronde gli inutili bigotti preferiscono prendersela con un artista che non gli garantisce il paradiso. Un parroco anche se superbo o lussurioso per l'estrema unzione può essere utile ugualmente.

giovedì 8 marzo 2018

TURISMO FVG LAVORA CONTRO GRADO




Sicuramente l'affermazione che TURISMO FVG lavori contro l'economia gradese è un'affermazione forte ma se è supportata da fatti provati invece di sorprendere fa girare letteralmente le balle. Non basta che sulle cabine della spiaggia troneggino cartelloni che invitano i turisti a visitare l'Outlet di Palmanova e il Tiare di Villesse invece della birra Peroni o la pasta Barilla, non basta che dipendenti di TURISMO FVG pubblicizzino nel sito istituzionale gradese eventi domenicali al centro commerciale di Villesse, da ora si occuperanno anche di volantinaggio. Ovviamente sempre per realtà commercialmente concorrenti alle attività gradesi.
Un paio di giorni fa mi sono recato presso gli uffici di TURISMO FVG per delle informazioni e casualmente mi sono imbattuto in una pila di scatoloni contenenti volantini dell'Outlet di Palmanova. C'erano 7 scatole contenenti 1800 flayer (volantini) ciascuna per un totale di 88.200 volantini.





Ora la domanda sorge spontanea: che “interessi” hanno dipendenti, dirigenti e amministratori di TURISMO FVG di lavorare per l'Outlet di Palmanova essendo stipendiati da mamma Regione e cioè dai contribuenti Gradesi? Non penso che rientri tra i compiti della società regionale distribuire proposte commerciali per dei privati in concorrenza con quelli gradesi.
Più volte ho ammesso che la vendita di spazi pubblicitari per molte aziende frequentate intensamente dal pubblico è un'ottima iniziativa per aumentare le entrate ma c'è modo e modo.
Una società, seppur organizzata privatisticamente ma di evidenza pubblica come la GIT dovrebbe avere l'intelligenza di offrire gli spazi pubblicitari ad aziende operanti in settori non in concorrenza con il tessuto commerciale gradese che già affronta situazioni di difficoltà. Invece di aiutare i commercianti e gli altri operatori turistici facendo del sistema commerciale, di quello della ristorazione, di quello dei pubblici esercizi nonché della ricettività un punto di forza dell'offerta turistica globale, ci si mette a fare il volantinaggio per attività concorrenti che risiedono a chilometri di distanza. Il fatto che albergatori, ristoratori e pubblici eserczi se ne stiano belli zitti non fa loro molto onore, solo perchè i commercianti gradesi non possono mettersi a fare la pubblicità per la spiaggia di Lignano o i ristoranti di Slovenia e Dalmazia. Con questa filosofia quei pochi commercianti che a fatica continuano a dare al turista Gradese un'offerta di qualità, prima o dopo si stuferanno. Dopo di che ci ritroveremo una serie di negozi di cianfrusaglie bangla e Kebab belli profumati. Se il futuro di Grado, in mano a queste persone, sarà quello di guardare le cartoline dell'epoca passata e dire che bello era Grado una volta, vuol dire che il momento della frutta o del caffè è passato da un pezzo e dopo la digestione sappiamo cosa succede...

Ah dimenticavo, ovviamente caliamo un velo pietoso sull'amministrazione comunale troppo impegnata a occuparsi ci centri culturali islamici o accoglienza di clandestini.