domenica 5 novembre 2017

I PONTI DEL PD

Ci sono ponti famosi in tutto il mondo per il loro splendore. Solo in Italia ne abbiamo diversi che sono diventati icona della propria città, Ponte del Rialto, Ponte Vecchio, Ponte Sant'Angelo, il Ponte di Bassano e altri all'estero, cito solo il Tower Bridge e il ponte di Brooklyn.
I ponti dalla preistoria servono per unire, tanto che la parola stessa è diventata sinonimo di unione di congiunzione, tutte parole dall'accezione positiva. Ci sono dei ponti, però,  che invece di unire dividono, sono quelli del PD, dividono il mondo in persone normali e piddini.
La saga è iniziata a Trieste con Cosolini con il famoso “ponte curto” che unisce le vie Cassa di Risparmio e via Trento, denominato passaggio Joiyce. Poi avvicinandoci a Grado l'ex Presidente della Provincia Gherghetta si cimentò con il “ponte strento”, quello che attraversa l'Isonzato all'altezza di Fossalon. Due precedenti che non facevano presagire nulla di buono. Poi sono arrivati i fenomeni regionali Serracchiani, Bolzonello e Santoro con il ponte di Grado che è girevole.
Girevole come le nostre palle nel vedere come procedono i lavori, tre operai su una zattera da uovo di pasqua, fanno perfino tenerezza nel vederli affrontare la corrente per tenere ferma la zattera e lavorare in condizioni surreali. Come si suol dire se il buongiorno si vede dal mattino c'è di che preoccuparsi. I nostri amministratori invece di andare in regione a ribaltare le scrivanie si preoccupano di sfornare regolamenti come i panettoni a Natale, di ospitare clandestini in un agriturismo che non c'è e di costringere 800 gradesi ad andare a firmare per un referendum che loro dichiarano di condividere. D'altronde se il turismo ne risentirà a causa di una viabilità compromessa, a loro cosa gliene frega, mica hanno attività da mandare avanti. Questo è il risultato quando ci si fa amministrare da una pletora di disoccupati e casalinghe.
Siamo messi “male ma non malissimo”, toccato il fondo si può sempre cominciare a scavare.

Amici armatevi di stivali e badile.

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