sabato 25 novembre 2017

ACCOGLIENZA - RAUGNA NON LA RACCONTA GIUSTA



Ieri sera ho partecipato all'incontro organizzato dal sindaco “sull'accoglienza”.
Quando ho visto che i relatori erano altri sindaci mi sono un po' stizzito. Mi sono detto: perchè il nostro sindaco deve chiamare in aiuto altri sindaci? Poi leggendo i pregevoli curricula degli altri due sindaci, ai quali vanno i miei sinceri complimenti per la loro esperienza sia politica che sociale,
mi sono subito reso conto che sarebbero venuti a Grado nel tentativo di colmare l'inadeguatezza del nostro.
Senza nulla togliere agli interessanti interventi del sindaco di Turriaco e di quello di Aiello, non ci vuole un grande esperto di marketing o di turismo per capire che le problematiche di un comune come Grado non sono paragonabili nemmeno a quelle di Turriaco e Aiello messi insieme.

Già il titolo era fuorviante perchè per poter parlare di accoglienza ci deve essere un requisito fondamentale: la volontarietà di chi accoglie. Nel caso di Grado questa volontà non c'è e comunque prima di parlare andrebbe verificata.

Quest'anno Grado ha avuto una stagione favolosa, non lo dico io ma i dati bancari e su quelli c'è poco da discutere. Forse non per tutti ma nella media passerà alla storia. Il motivo è molto semplice. Non di sicuro per la bravura dei nostri amministratori e nemmeno per quelli della Git, non di certo perchè la nostra spiaggia è migliore a quella del Mar Rosso. Semplicemente in maniera incidentale. I turisti europei hanno disertato le mete classiche come Turchia, Egitto, Tunisia e molte altre localita vittime di attentati o di situazioni politiche a rischio. Grado è stata scelta per la tranquillità, ovvero la sicurezza da eventi terroristici o presenza di risorse Boldriniane che potessero mettere in discussione la serenità del luogo. Occasione epocale, purtroppo basata sulle disgrazie altrui, che noi dovremmo capitalizzare. Occasioni del genere non si presentano ogni giorno.

Faccio un esempio delle diverse ripercussioni di uno stesso fatto che potrebbe accadere ad Aiello piuttosto che a Grado.
Ricordiamo tutti lo stupro della ragazzina Polacca a Rimini. La notizia ha occupato le pagine di tutta Europa perchè è accaduta in una località turistica famosissima. Fosse accaduto ad Aiello la gravità del fatto sarebbe stata la stessa ma l'impatto mediatico assolutamente no.
Qualche buonista dell'ultima ora potrebbe dire che anche un italiano potrebbe commettere lo stesso orribile gesto. Esatto ma non possiamo permetterci il rischio di aumentarne le probabilità.

Grado vive in un equilibrio delicatissimo legato all'unica risorsa abbondante, seppur bisognosa di miglioramento, che è il turismo. Dobbiamo assolutamente ridurre al minimo i fattori di rischio. Opporci all'insediamento di persone di non ben chiara provenienze e dai non ben chiari obiettivi è una priorità.
Una cosa dev'essere chiara da subito, non siamo obbligati a subire accoglienze coatte perchè non c'è nessuna legge che lo prevede.

Ma veniamo ora agli spauracchi che sventola Raugna a sostegno della sua sciagurata dichiarazione di disponibilità davanti al prefetto di Gorizia.
Raugna millanta che ci sono almeno tre alberghi a Grado già disponibili ad accogliere i migranti perchè pecunia non olet. Fosse vero Raugna dovrebbe spiegare che i famosi 35 euro a testa non sono la cifra che percepirebbe l'albergo ma la cifra messa a disposizione dalla Prefettura, omni comprensivi di tutta una serie di servizi che l'ente accogliente deve garantire. Nella migliore delle ipotesi l'albergatore porterebbe a casa meno di 10 euro con l'albergo distrutto, come già successo in molti posti in Italia.
Questo Raugna dovrebbe spiegare a questi fantomatici albergatori pronti all'accoglienza. Purtroppo per spiegare una cosa bisogna conoscerla e comprenderla. Basterebbe leggere il bando della Prefettura di Trieste, uscito proprio in questi giorni, per capire che il business dell'accoglienza è riservato a pochissimi poiché i requisiti per poter partecipare sono molto ma molto complessi. Fatti ad arte? Molto probabile. Continuare a illudere tre o quattro albergatori di serie C che l'accoglienza potrebbe farli ricchi è disonestà intellettuale.

Per chiudere c'è anche il siparietto finale durante il quale io ho accusato Raugna di aver dato al Prefetto disponibilità per accogliere dei richiedenti asilo in un edificio che di fatto non esiste, in quanto diroccato. Lui ha risposto che l'edificio sarà oggetto di ristrutturazione, alla mia domanda se al protocollo esiste già una domanda di ristrutturazione presentata la risposta è stata “NON LO SO”.
Questo è il nostro sindaco e questo ci rappresenta davanti al Prefetto.




domenica 5 novembre 2017

I PONTI DEL PD

Ci sono ponti famosi in tutto il mondo per il loro splendore. Solo in Italia ne abbiamo diversi che sono diventati icona della propria città, Ponte del Rialto, Ponte Vecchio, Ponte Sant'Angelo, il Ponte di Bassano e altri all'estero, cito solo il Tower Bridge e il ponte di Brooklyn.
I ponti dalla preistoria servono per unire, tanto che la parola stessa è diventata sinonimo di unione di congiunzione, tutte parole dall'accezione positiva. Ci sono dei ponti, però,  che invece di unire dividono, sono quelli del PD, dividono il mondo in persone normali e piddini.
La saga è iniziata a Trieste con Cosolini con il famoso “ponte curto” che unisce le vie Cassa di Risparmio e via Trento, denominato passaggio Joiyce. Poi avvicinandoci a Grado l'ex Presidente della Provincia Gherghetta si cimentò con il “ponte strento”, quello che attraversa l'Isonzato all'altezza di Fossalon. Due precedenti che non facevano presagire nulla di buono. Poi sono arrivati i fenomeni regionali Serracchiani, Bolzonello e Santoro con il ponte di Grado che è girevole.
Girevole come le nostre palle nel vedere come procedono i lavori, tre operai su una zattera da uovo di pasqua, fanno perfino tenerezza nel vederli affrontare la corrente per tenere ferma la zattera e lavorare in condizioni surreali. Come si suol dire se il buongiorno si vede dal mattino c'è di che preoccuparsi. I nostri amministratori invece di andare in regione a ribaltare le scrivanie si preoccupano di sfornare regolamenti come i panettoni a Natale, di ospitare clandestini in un agriturismo che non c'è e di costringere 800 gradesi ad andare a firmare per un referendum che loro dichiarano di condividere. D'altronde se il turismo ne risentirà a causa di una viabilità compromessa, a loro cosa gliene frega, mica hanno attività da mandare avanti. Questo è il risultato quando ci si fa amministrare da una pletora di disoccupati e casalinghe.
Siamo messi “male ma non malissimo”, toccato il fondo si può sempre cominciare a scavare.

Amici armatevi di stivali e badile.

sabato 4 novembre 2017

LA GRANDE IPOCRISIA


In questi giorni sia io che altri frequentatori del web abbiamo dissertato sull'ipocrisia del Sindaco e del suo giovane vice. Da dichiarazioni ufficiali abbiamo appreso che sono favorevoli al referendum. A chiacchere forse, in realtà hanno una paura fottuta che si riesca a fare, perchè l'esito potrebbe essere l'ennesima dimostrazione di quanto le loro scelte siano distanti dalle aspettative della popolazione. Se fossero veramente favorevoli potrebbero indire il referendum attraverso una semplice delibera del Consiglio Comunale, senza obbligare 800 cittadini a recarsi presso l'ufficio elettorale per firmare la richiesta, intasando l'ufficio elettorale e impegnandolo per la raccolta firme invece di occuparlo per la normale gestione. Purtroppo non sono stati nemmeno scaltri da cavalcare  il tema del referendum in modo da girare l'esito, qualunque esso sia, a loro favore. Ormai, purtroppo, prendere per il culo il loro elettorato è diventato il loro passatempo preferito.
La cosa che mi crea notevole acidità di stomaco in questi giorni è constatare che molti che, secondo logica, avrebbero avuto la possibilità di dire la loro, chi pro' chi contro, hanno fatto i pesci in barile per convenienze varie, lasciando ad altri la patata bollente.
Cominciamo con l'esponente del PD che ha preferito fare la stampella ai CWC, accampando coerenza con le linee di partito invece di ascoltare i suoi elettori. Partito, il PD, che è stato l'artefice della sua Caporetto elettorale.
Ci sono altre categorie che pur preoccupate per il fenomeno dei clandestini si sono ben guardate dall'esprimere un opinione. Ad esempio gli albergatori. Chi segretamente a favore nella speranza di ospitarli e garantirsi un lauto guadagno con poca spesa. Chi invece palesemente contrario ma muto per non contrastare pubblicamente i potenti regionali, Serracchiani e Bolzonello, ci sono da pianificare i contributi per il 2018 e non si sa mai. Chi magari perchè baciato dalla sanatoria del nuovo regolamento per le mote e i casoni, dopo anni, logorato per aver vissuto da abusivista, ora in vista dell'agognato colpo di spugna non se l'è sentita di manifestare le sue posizioni chiaramente destrorse. Tanto in piazza c'era “quela zente la” che si batteva anche per loro e a quel punto il divano era il luogo più adatto per depositare le loro sensibili chiappe.
Proprio per un senso di giustizia e contro questi ipocriti, voglio ringraziare pubblicamente tutti quelli che ci hanno messo la faccia. I vari Buba, Valentina, Raffaele, anche quelli saliti sul carro all'ultimo momento, meglio loro che quelli sdraiati sul divano. Un grazie particolare ai membri del comitato pro referendum, con a capo l'inossidabile Renato Bonaldo, in poche ore sono riusciti a tirare su quasi 200 firme alla faccia di Raugna e Polo favorevoli al referendum...


Beh voglio ripetermi, un grazie a tutti quelli che ci hanno messo la faccia.