sabato 29 luglio 2017

LA STATISTICA

Da quando l'assessore regionale al turismo Bolzonello ha diffuso i dati sull'andamento turistico in regione, su facebook si è scatenata la bagarre tra chi esulta e chi no. Stimolato dall'amico Matteo Thoman cercherò di spiegare la mia posizione partendo dal fatto che un albergo pieno è meglio di un albergo vuoto, così evitiamo fraintendimenti, ma non basta.
Io non esulto ma nemmeno mi dispero.
La statistica è una scienza molto complessa anche se leggendo il giornale non sembrerebbe.
Trilussa la spiegò in modo magistrale dicendo che se un uomo mangia due polli e uno neanche uno, per la statistica hanno mangiato un pollo a testa. Che un dato positivo sia positivo ce lo dice l'aritmetica, viene indicato con il segno “+” , al contrario un dato negativo porta il segno “-”. Anche la differenza tra due dati positivi è positiva secondo l'aritmetica ma secondo la statistica “dipende”. La cosa può sorprendere ma è così, dipende da molti fattori ed è estremamente soggettiva rispetto all'obiettivo dell'analisi statistica. Faccio alcuni esempi per cercare di farmi comprendere. Grado ha avuto un incremento doppio rispetto a Lignano, incrementando di 400.000 presenze circa quelle di Grado e di circa un milione quelle di Lignano. Già da qui si comincia a capire che un milione è meglio di 400.000. Se un azienda che fattura cento milioni di euro aumenta del 10% il fatturato incasserà dieci milioni in più, mentre un'azienda che raddoppia il fatturato ma prima incassava un milione di euro poi ne incassa due con un aumento di un milione di euro. Salta all'occhio che l'azienda che ha ottenuto il risultato migliore è quella che ha aumentato del 10% e non quella che ha aumentato del 100% il proprio fatturato.
Qualcuno potrebbe chiedersi cosa c'entra questo con Grado. C'entra molto di più di quello che si possa immaginare. Ovviamente il ragionamento che faccio io è riferito all'intera economia turistica del paese. Sicuramente a qualcuno che guarda solo quanto ha incassato a fine giornata il ragionamento potrebbe annoiarlo.
Iniziamo intanto a capire come mai si sia consolidato questo trend in crescita dal punto di vista numerico. A mio modesto parere è da imputare prevalentemente alla pericolosa situazione geopolitica internazionale. E' inutile nascondere il fatto che gli attacchi terroristici in molte località tropicali e anche in luoghi vicini a noi come Mar Rosso, Turchia e diversi altri abbia inciso notevolmente sulla scelta della destinazione dove passare le vacanze. Aumenti a due cifre non sono imputabili né alle politiche turistiche regionali e tanto meno a quelle locali che di fatto non esistono.
Altro elemento da analizzare per poter gioire potrebbe essere quello della spesa procapite del turista gradese, con quello di altre località. Se aumenta il numero ma la spesa diminuisce, nel breve gli albergatori non se ne accorgono perchè l'albergo più che pieno non può essere ma l'economia della località turistica ne risente pesantemente. Per non parlare poi dei risvolti occupazionali.
L'hotel Savoy e l'hotel al Bosco in linea teorica potrebbero fare lo stesso numero di presenze ma mentre l'hotel Savoy occupa una sessantina di persone stabilmente, l'hotel Al Bosco ne occupa se va bene un decimo. Che la nostra isola abbia imboccato la via del tramonto da diversi anni è assodato. Elencare le origini del male sarebbe accanimento terapeutico. Il rischio dell'esultare su questi dati nominalmente positivi è che non si vada ad analizzare a fondo il fenomeno per capitalizzare questo trend per gli anni futuri. A me non interessa molto se Grado incrementa, se incrementa con la morchia e gli altri incrementano meno ma con la crema farei volentieri a cambio. Al di la delle facili battute sul fastidio che provo a vedere il viale principale ridotto a un deposito di biciclette, caro Matteo Thoman dovresti soffermarti sul fatto che a Grado non ha resistito un negozio come Benetton e non sto parlando di Gucci o Hermes ma di una catena presente in tutto il mondo Lignano compreso. Per non parlare delle catene alberghiere che non trovano Grado abbastanza attrattivo per investire nonostante sia cresciuto “il doppio” di Lignano o Jesolo. Sarebbe bello sentire l'opinione di un rappresentante di qualche grossa catena alberghiera per capire perchè Grado non è attrattiva per loro e Jesolo ad esempio si. Sarebbe bello invitare l'amministratore delegato della Falkensteiner a spiegarci perhè Jesolo e non Grado. Io lo so ma detto da me avrebbe un altro effetto. Pensa caro Matteo Tohman che il cugino ha la casa per le vacanze a pochi metri dal tuo albergo, piccolo il mondo eh... Le mie preoccupazioni che tu riassumi con le rastrelliere delle biciclette sono preoccupazioni che hanno in molti perchè le connessioni di un'economia turistica sono moltissime e sono la vita stessa dei cittadini gradesi.
Secondo il mio “personalissimo” pensiero tu puoi limitarti ad un ottica di breve periodo per un motivo molto semplice, tu gestisci un albergo non lo possiedi. Domani, per assurdo, Grado dovesse scomparire, tu potresti senza grandi perdite andare a fare l'albergatore ovunque trovi un albergo da gestire. Al contrario chi ha il suo patrimonio “immobilizzato” nell'attività alberghiera, vedi Thomas Soyer e molti atri, si preoccupa se i suoi clienti fuori dall'albergo trovano una città pulita, ordinata e soprattutto attrattiva. Stesso discorso vale anche per commercianti, ristoratori o qualsiasi altra realtà che possiede un'attività strettamente legata alle sorti del proprio territorio. Secondo te, se Tirelli 2 invece di vendere Armani decidesse la prossima stagione di trasformarsi in un Kebabbaro i clienti degli alberghi troverebbero la stessa soddisfazione a passeggiare per il viale? Io penso proprio di no.
Faccio l'esempio del Tirelli 2 perchè è casa mia ma questo vale anche per gli ultimi romantici che continuano nonostante tutto a mantenere vive aziende che fanno sempre più fatica a trovare motivo di esistere. Ovviamente, perchè certe realtà esistano ci devono essere le condizioni e non è di sicuro riempiendo di rastrelliere per biciclette il viale che contribuisci a migliorarne l'immagine. Ho accennato solo brevemente agli amici ristoratori, altro pilastro fondamentale dell'economia turistica ma ne parlerò a breve, anche se ho già avuto più volte l'occasione di dire come la penso.

Di tutte queste cose sarebbe bello confrontarsi anche con le istituzioni, mi dicono che Grado abbia anche un assessore preposto alle questioni turistiche ma “non pervenuto”. Ironia della sorte l'unico che ha fatto una sortita sull'argomento è l'assessore ai lavori pubblici. A questo punto non mi meraviglierò se vedrò Matteo Polo controllare i cantieri dei lavori pubblici insieme agli immancabili pensionati.

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