domenica 28 maggio 2017

QUANDO C'ERA LUI E QUANDO C'ERANO LORO


Quando c'era lui, dott. Malfertheiner, ma soprattutto quando c'erano loro, i vecchi bagnini dell'Azienda Autonoma di Cura e Soggiorno, la spiaggia era “la spiaggia”. Era una spiaggia impeccabile sotto ogni punto di vista, ordine, pulizia e qualità dei servizi. Parliamo di tempi in cui l'analfabetismo era ancora presente, i corsi di formazione e controllo di gestione erano parole allora sconosciute. La spiaggia però era la perla dell'Adriatico, famosa in tutta Italia e in tutta la Mitteleuropa ma soprattutto non c'era traccia di bimbiminkia.
I bagnini prendevano servizio la mattina presto e con rastrello e paletta pulivano la spiaggia in modo che i turisti più mattinieri la trovassero in perfette condizioni.
La ricetta era semplice, un direttore con requisiti e attributi e una schiera di bagnini volenterosi, preparati e orgogliosi di fare il loro lavoro nel migliore dei modi. Va considerato che il dott. Malfertheiner oltre a dirigere perfettamente la spiaggia si occupava anche della promozione turistica e delle pubbliche relazioni, attività che oggi a Grado sono considerate meno importanti del concerto di Nada.
Purtroppo quei tempi sono andati e il livello è andato sempre più precipitando.
In questi giorni siamo in uno dei weekend più importanti della stagione turistica, l'Ascensione. Il meglio del turismo Austriaco si riversa su quella che era storicamente la loro “spiaggia”, con importantissime ricadute economiche per l'isola. Pasqua, Ascensione e Pentecoste, oltre alla questione religiosa, si sa che per Grado non sono solennità qualsiasi.
In teoria in queste occasioni una destinazione turistica cerca di prepararsi al meglio, è risaputo che la migliore promozione la fa il turista soddisfatto.
A Grado e in particolare nella spiaggia gestita dalla Git purtroppo non funziona così.
Questa mattina alle ore 8.45, le casse aprono alle 8.30 il sabato e la domenica, le condizioni della spiaggia, quantomeno ai primi ingressi, erano indecenti. Siccome una seria pulizia non la si può fare certamente con i bagnanti sotto gli ombrelloni la situazione nella migliore delle ipotesi verrà tamponata con qualche intervento lampo sotto gli occhi perplessi dei paganti.
Capisco che il dott. Bigot, amministratore delegato, è troppo impegnato a giocare con il drone appena acquistato con i soldi della GIT e non può occuparsi di quello che dovrebbe essere il suo lavoro, capisco anche il direttore dott. Schiavi che deve correre dietro a Bigot per evitare che con il drone faccia qualche malanno visto che il giocattolino non è omologato a sorvolare zone con presenza umana. Tanto per chiarezza il corso per l'utilizzo del drone Bigot l'ha fatto a spese della Git e non di tasca propria, già da questo si capisce la signorilità dell'uomo. Poi non si fanno venire i bagnini a pulire la spiaggia mezzora prima perchè non ci sono soldi.
Quello che capisco meno di tutti è il mio caro amico dott. Lovato, presidente della GIT. Se fossi al posto suo andrei dal buon Bolzonello, dalla Serracchiani e dal buon Maio che pare sia quello che prende veramente le decisioni e gli chiederei ufficialmente di togliermi dagli zebedei due inadeguati come l'amministratore delegato e il direttore.
Tanto per rendere l'idea allego solo due foto per non dare l'impressione di avere le allucinazioni. Solo due perchè pubblicare di più potrebbe configurarsi: accanimento terapeutico.



sabato 20 maggio 2017

IL CAPRO ESPIATORIO



Hanno silurato Natalino. I Ristoratori e i pubblici esercenti tirano un sospiro di sollievo... ma non sanno quanto si sbagliano.
Nel giorno di Yom Kippur, cioè il "giorno dell'espiazione", la comunità degli israeliti offriva due capri, uguali fra loro, da sacrificare nel Tempio di Gerusalemme in espiazione dei propri peccati.
La tecnica di trovare un caprio espiatorio nei momenti di difficoltà è vecchia quanto il mondo e anche in questo i civici non si distinguono per fantasia e originalità.
La pietra dello scandalo “sarebbero” le posizioni integraliste del consigliere con delega Natalino Marchesan su tende, dehors e suoli pubblici. Integralismo tutto da verificare perchè molte delle voci che circolano per Grado sono artatamente false, volte a creare panico e confusione. Stranamente, essendomi confrontato con lui su questi argomenti non ho trovato corrispondenza alla maggior parte delle voci circolanti. In linea generale, invece, le posizioni ufficiali di Natalino sono state ampiamente condivise dai civici, ancora prima che Natalino scendesse in politica e si alleasse con loro. Che i gradesi abbiano poca memoria è cosa risaputa ma vorrei ricordare che l'argomento era stato ampiamente dibattuto ancora ai tempi di Maricchio e le posizioni di quelli che all'epoca si facevano chiamare Liber@ non erano proprio concilianti. Ricordo molto bene che nel periodo dei sequestri e dei nastri bianchi e rossi per Stralonga si festeggiava inneggiando al procuratore Lia e alla Sopraintendente Picchione. Anche in Consiglio Comunale quando presentai la proposta di inserire in Piano Regolatore i dehors mi votarono contro e preferirono votare la proposta di Maricchio per una bella commissione e insabbiare tutto, Maricchio per non prendere decisioni e loro ben sapendo che sarebbe andato tutto in vacca. Siccome il tempo è galantuomo, sono passati più di tre anni e sull'argomento si annaspa ancora nel buio.
Ora sento parlare di economia e posti di lavoro da salvaguardare. Detti da loro mi viene da ridere perchè non abbiamo visto gran che se non la riedizione dei vergognosi mercatini e un programma degli eventi che neanche un paese del terzo mondo se lo filerebbe. Un nome tra tutti Nada, nomen omen. In teoria un'ammistrazione se ha delle cartucce buone le spara il primo anno tanto per far vedere di cosa è capace, quelle tirate dai civici o erano a salve o erano bagnate.
Oggi, avendo assaporato “il nettere degli dei”, l'unica preoccupazione di Raugna è quella di non tornare a friggere calamari. Fonti ben informate mi dicono che è terrorizzato dall'idea di fare la fine della Olivotto prima e di Maricchio poi.
Forse non si rende conto che le cose che lo accomunano sono tantissime, dalle promesse elettorali non mantenute (es. riduzione delle paghe), agli stessi errori politici (salvaguardia del Piano Regolatore), dagli incarichi agli amici degli amici (politecnico di Milano), alle regole create ad arte per sanare abusi invece di sanzionarli (regolamento mote e casoni) e altro. Ma la cosa che lo porterà nel tempo a fare la stessa fine è la mancanza di un progetto che faccia si che il paese trovi una via da seguire per il rilancio della propria immagine e del conseguente rilancio turistico.

In mancanza di tutto questo quanti capri espiatori dovrà sacrificare per arrivare a fine mandato?

venerdì 12 maggio 2017

NUOVO REGOLAMENTO - VECCHIA POLITICA

Dovevano essere quelli diversi, rispettosi di leggi e regolamenti, quelli che dovevano fare della trasparenza il loro cavallo di battaglia e alla prima occasione, invece, hanno messo le mani nella marmellata.
L'occasione questa volta è il “finto nuovo” regolamento per le concessioni di mote e casoni. Ho partecipato alla commovente presentazione da parte del nostro sindaco del nuovo regolamento. All'inizio qualcosa di buono appariva, mi riferisco all'inserimento della clausola che permette a chi non risiede più a Grado di mantenere in essere la concessione per una durata di 10 anni, poi o ritorna a risiedere a Grado o perde il diritto. Modifica che ritengo giusta anche se non si capisce perchè si sia scelto dieci anni quando una concessione ne dura nove, misteri civici. Invece, purtroppo non viene minimamente affrontato il problema di riconoscere a chi conserva particolarmente bene il proprio casone (di proprietà comunale) un qualche incentivo anche economico che lo aiuti nella sua costosa attività di mantenimento. A mio avviso il modesto introito dei canoni dovrebbe essere destinato a contribuire alle spese dei concessionari più meritevoli. 
Riassumendo, ad una prima lettura si potrebbe dire che la montagna ha partorito il topolino.
In realtà non è così, perchè proprio nella norma transitoria finale sta la madre di tutti i trucchi. Proprio quel genere di trucchi e furberie che agevolano gli amici degli amici. Quel genere di trucchi che i proseliti di Liber@ prima e i Civici poi, hanno sempre aspramente criticato e condannato.
Veniamo dunque alla questione che cercherò di spiegare in maniera più semplice possibile.

Il regolamento attualmente in vigore esclude la possibilità, per il concessionario, di cedere in uso il casone in concessione a persone terze, pena la perdita del diritto di utilizzo del bene. Questo per evitare che qualcuno, gratuitamente o anche dietro corrispettivo, possa fare da prestanome a chi volesse avere un casone comunale senza averne i requisiti. Nel nuovo regolamento questa norma è stata stralciata. E' chiaro che lo stralcio di una norma restrittiva come questa dia la stura ai più fantasiosi e a volte illeciti utilizzi. Cose già successe, come il sub affitto dei pontili riservati ai residenti a persone che non avevano i requisiti. Ora la norma dei civici addirittura trasforma un abuso in un diritto. Cioè, se una persona ha occupato un casone con la compiacenza del proprietario per dieci anni può diventarne concessionario, art.12 delle norma transitorie. Questo articolo contrasta nettamente con l'art. 11 comma 2 del regolamento, attualmente in vigore, nel quale si vieta espressamente l'utilizzo da parte di terzi senza la presenza del titolare. In pratica se il concessionario e il suo amico utilizzatore sono riusciti a violare il regolamento e a farla franca per almeno dieci anni il comune invece di sanzionarli li premia permettendo il passaggio della concessione. Beh chi se l'aspettava un voltafaccia del genere da quei difensori della legalità e della moralità che crocifissero il povero Edi Maricchio per essere andato solamente a cena a casa di Zamparini. Nel caso del regolamento non siamo di fronte al classico comportamento da prima repubblica, dove le norme per gli amici si interpretano e per gli altri si applicano, in questo caso addirittura si modificano. E' proprio vero il vecchio detto: “chi va al mulino si sporca di farina”.

P.S. Sarebbe interessante conoscere la posizione ufficiale, su questo argomento, dell'associazione Graisani de Palù che  sono i più titolati ad affrontare questi temi.

venerdì 5 maggio 2017

ANCHE LA GIT DICHIARA GUERRA ALLA SIRIA


Non tutti sanno che la GIT SPA, società che gestisce la spiaggia e le terme di Grado, da poco si è dotata di un “DRONE” (aeromobile a pilotaggio remoto). Ligi alle regole, gli amministratori hanno mandato un dipendente a fare il corso per l'ottenimento del patentino obbligatorio per legge. Devono aver ipotizzato un uso molto intenso per decidere di dotarsi di strumenti e risorse umane interne anziché affidarsi a qualche ditta esterna ogni qual volta se ne presenti l'esigenza. Sicuramente non avranno intenzione di affiancare i portatori di democrazia nei bombardamenti in Siria. Tanto meno sorvolare il solarium per ammirare segretamente le “ninfette” che lo frequentano.
Un utilizzo potrebbe essere quello di controllare il perfetto allineamento degli ombrelloni, controllare se i bagnini intrattengono adeguatamente le mammine mentre i pargoletti fanno il corso di nuoto o quello di pattugliare la zona di confine con la Diga e contrastare l'ingresso di venditori abusivi di ogni mercanzia. Ad oggi non è dato sapere il reale utilizzo di uno strumento del genere se non soddisfare le infantili passioni dell'amministratore delegato dott. Bigot. Di per se la notizia non meriterebbe nemmeno attenzione, anzi, ormai i droni fanno parte della dotazione tecnologica di molte aziende all'avanguardia. Ed è proprio qui che casca l'asino nel caso della nostra GIT. Di tutto si può parlare fuori che di un azienda all'avanguardia. Non sono bastate nemmeno le marchette fatte al Tiare o all'Outlet di Palmanova, giustificate con la necessità di fare cassa, per dotare l'azienda di un moderno ed efficiente sistema di prenotazioni online. Ebbene si, quello che ormai è ritenuto da tutti un imprescindibile strumento come le prenotazioni via internet, per la nostra GIT rimane una chimera. Così l'AD Bigot, invece di elevare il livello dei servizi offerti con un sistema informatico degno di una spiaggia di qualità, come la maggior parte delle colleghe dell'Alto Adriatico, pensa di farlo con il drone. Speriamo almeno che lo abbia acquistato bello grosso.