giovedì 23 marzo 2017

PENSAVAMO DI AVERE UN SINDACO COME QUELLO DI MALAGA. PURTROPPO NO


Non abbiamo il sindaco di Malaga e questo ormai lo abbiamo capito.
La speranza c’era, dopo aver visto le foto che il nostro sindaco aveva pubblicato su Facebook durante la sua vacanza spagnola. A distanza di più di sei mesi ormai ci siamo rassegnati al fatto  che “xe ndao baul e xe tornao casson”. Il viale è sporco e disordinato come sempre e siamo distanti anni luce dalla pulizia e l’ordine delle strade di Malaga. Non credo che serva il Politecnico di Milano per usare l’olio di gomito. Non uno dei problemi che assillano la nostra isola è stato affrontato e risolto. Mi riferisco ad esempio alla creazione di un’agenzia turistica come ormai hanno tutte le località che si rispettino. Strategie per il  rilancio dell’immagine di Grado nemmeno l’ombra, a parte il maldestro tentativo dell’inadeguato assessore al turismo di cambiare il “logo” di Grado, tristemente naufragato. In compenso c’è stata la soppressione di “Grado Giallo” e di “Grado festival ospiti d’autore”. Meraviglia delle meraviglie in alternativa, apprendiamo oggi dalla stampa, che  la proposta dei diversamente inadeguati per l’estate 2017 sarà il potenziamento di quei vergognosissimi mercatini di maricchiana memoria. Non è bastata la riunione in sala del Consiglio Comunale, al giovane assessore, per capire che ai turisti, di quel tipo di mercatini non gliene può fregare di meno. In quella sede i proprietari dei più autorevoli alberghi gradesi gli avevano spiegato che l’imbarazzo provato dai loro clienti per quell’offerta triste e di discutibile livello era notevole. Lui però, a dimostrazione di quanto abbia compreso in quella sede addirittura li ripresenta potenziandoli e affidandosi allo stesso organizzatore dell’epoca Maricchio/Felluga, così per avere garanzia dell’alto livello dell’offerta. Insomma, la prossima estate i nostri turisti potranno svagarsi tra bancarelle di formaggi che si sciolgono al sole e olive in salamoia  che fermentano per la temperatura più simile a quella del deserto del Sahara che a quella di un frigorifero dove andrebbero conservati certi prodotti. Per non parlare delle bancarelle di ciarpame vario o di pellicce usate e materassi come già successo in passato, ah per correttezza faccio presente che i materassi erano nuovi.
In questi giorni, in strada, i commenti si sprecano. Vanno da “lassemo che i mamuli i lavuri” a “speremo che i vaga casa dalongo” o più pesanti come “che ta de pretende de un che fin geri friseva calamari”. Beh io quantomeno sull’ultimo mi permetto di dissentire perché non è di sicuro una laurea a garantire che un Sindaco amministri adeguatamente. Ne tantomeno il fatto che uno che friggeva calamari non possa diventare un buon politico e buon amministratore. Il problema nasce quando a prescindere dalla professione o dal titolo di studio uno “non capisce” cosa serva al paese che amministra. Il Confronto con un comune a noi vicino è impietoso. Il nuovo sindaco di Monfalcone Anna Cisint , con  quattro mesi di amministrazione in meno, sta realizzando il suo programma come un rullo compressore e anche molti di quelli che  non l’hanno  votata stanno diventando sui grandi estimatori. Il nostro invece si è appiattito sul governo regionale nella speranza dei buoni auspici della presidente Serracchiani e di quanto promesso ai gradesi non se ne vede traccia. I problemi legati alla laguna sono irrisolti. Le questioni relative all’occupazione del suolo pubblico son ancora in alto mare. I carrelli esterni dei bangla sono degni di un souk marocchino. Il cemento si è fermato da solo causa crisi. Il peso politico del Comune nei confronti della Git, purtroppo,  è pari a una piuma di colibrì e le analisi fatte dall’università di Klagenfurt considerano quella che era la perla dell’Adriatico la peggiore. Potremmo scrivere un romanzo dal titolo:  “ Da perla a pirla il passo è breve”.
Altra cosa molto triste  constatare, che alcuni operatori del settore, in camera caritatis, riempiono di improperi Giunta e Consiglieri di maggioranza e ufficialmente non sono nemmeno in grado di dire che “forse” la scelte  dall’attuale amministrazione vanno in “direzione ostinata e contraria” (cit. De André).

In attesa di avere un sindaco come quello di Malaga  speriamo in una stagione, metereologicamente parlando,  caraibica. Se così non fosse prepariamoci a una stagione di passione e formaggio frico per tutti in viale Regina Elena.

1 commento:

  1. Complimenti per questa pubblicazione. Rispecchia il pensiero di chiunque la osservi da fuori,parlo da turista. un completo stallo logorante e infinito dal punto turistico.

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