giovedì 25 febbraio 2016

MARIN CRITICA I SUOI STESSI ALLEATI. COMINCIAMO BENE.....

Ieri sera mi è capitato di vedere un'interessante trasmissione su Udinese TV. Dibattito con vari esponenti del mondo politico regionale, abilmente condotta dal giornalista Marco Belviso. Tra gli argomenti trattati si è parlato anche dell'anomala situazione degli alberghi diffusi regionali. Ma chi ti trovo tra gli ospiti a pontificare sull'albergo diffuso di Grado? Il “neo”ricandidato alla poltrona di sindaco Roberto Marin. Essendo stato citato, a sproposito come al solito, dal “candidato” non posso esimermi da alcune doverose considerazioni con invito anche a confrontarsi pubblicamente sull'argomento. Intanto il “candidato” ha affermato il FALSO dichiarando che ai privati sono stati erogati 800,000 euro. Risulta difficile credere che uno che snocciola articoli e commi di legge come se piovesse abbia un calo di memoria tale da non ricordare che lo stanziamento per i privati era di 450,000 euro e non sono stati nemmeno utilizzati tutti. Se come ha dichiarato era un progetto suo, almeno per questioni affettive, avrebbe dovuto seguirlo passo passo anche nella sua veste successiva di Consigliere Regionale. Forse essendo troppo occupato a spiegare alla Corte dei Conti che i suoi rimborsi spese erano perfettamente regolari gli è sfuggito questo piccolo dettaglio.
Poi si allarga criticando la realizzazione del progetto da parte di quelli che lo hanno succeduto. Concordo che il progetto è stato realizzato in modo pessimo e che per farlo funzionare le scelte andavano fatte diversamente. Credo però di non sbagliare evidenziando un paradosso, quello di criticare l'operato dell'attuale suo più stretto collaboratore, l'ex assessore Delbello che da sempre si è vantato di essere l'uomo che ha realizzato l'albergo diffuso di Grado. Esiste anche una divertente intervista realizzata proprio durante l'inaugurazione dove afferma proprio questo. L'impressione che il “candidato” abbia le idee parecchio confuse viene confermata dalle successive dichiarazioni riguardanti la situazione precaria del sito web dell'albergo diffuso. Situazione che confermo pienamente ma la domanda sorge spontanea: lo sa che la presidente nonché responsabile della gestione del sito è la signora Laura Puggina, sua amica e sostenitrice alla quale addirittura è stato chiesto di candidarsi in una delle sue liste?
Insomma una sequela di affermazioni contraddittorie degne di un “politico” navigato........
La sfrontatezza maggiore l'ha toccata criticando la gestione che c'è stata avendo anche il buon gusto di nominarmi personalmente. Critiche alla gestione da parte di chi ha ampiamente dimostrato la propria inadeguatezza avendo partecipato in qualità di sindaco al Consiglio di Amministrazione dell'Ospizio Marino naufragato con 30 milioni di euro di buco e circa 70 dipendenti sul lastrico oppure in qualità di direttore amministrativo nella Clinica Sant'Eufemia che ha fatto la stessa fine.
Ricordo al “candidato” che l'albergo diffuso di Grado non ha mai avuto un euro di debiti e forse non avrà creato l'occupazione sperata ma non l'ha nemmeno distrutta come nei casi citati precedentemente.

Troppo facile sparare cazzate quando non si ha nessuno davanti a controbattere.

lunedì 22 febbraio 2016

IL NOSTRADAMUS DE LA COLMATA

Beh, onorato per il pistolotto che mi ha dedicato il “Nostradamus de la colmata” non potevo esimermi dal fare alcune puntualizzazioni.
Spiego subito il mio concetto di graisanità che è assolutamente personale. Un individuo appartiene a pieno titolo ad una comunità, in questo caso quella gradese, tanto quanto risulta integrato negli usi e costumi della stessa, quando la sua presenza in quel luogo è una scelta e non una costrizione, quando la sua presenza non crea “imbarazzo” per comportamenti “discutibili”, quando condivide le sorti culturali ed economiche del luogo e quando le scelte di chi amministra la città ricadono sulla sua sfera personale, nel bene e nel male. Per concludere anche una fluente padronanza dell'idioma locale sicuramente ne facilita l'individuazione. Posso capire il nervo scoperto del Nostradamus de la colmata dopo che il progetto di candidare a sindaco l'attuale Commissario Straordinario, sbandierato come suo davanti ad autorevoli testimoni, sia stato cassato dall'ennesima assemblea del PD. Una cosa però voglio evidenziare tanto per chiarire le sue considerazioni che troppo spesso sconfinano nell'offesa a livello personale. Lui ha potuto fare un elenco seppur incompleto di molte cose di cui sono “EX” senza incorrere in violazione della privacy, io purtroppo non posso fare altrettanto e questo la dice lunga sul differente status tra me e lui.

Ed ora rispondo alla sua ultima domanda del perchè gli ultimi due sindaci non hanno finito il mandato, un complotto? Certamente si. Che i consiglieri siano stati gli strumenti più o meno consapevoli è un dato di fatto ma in entrambi i casi le decisioni sono state prese fuori dall'isola.

domenica 21 febbraio 2016

L'INVASIONE DEGLI ULTRACORPI


Vogio un sindaco che ciaculi graisan”, se residente a Gravo 'ncora megio. No rivo a capì le smanie de garghe mona che vol ficane un “corpo alieno” a governà il paese. Ma saremo paruni de decide il nostro destin serenamente? O no! O i graisani i va ben per cantà al festival e a la Madona de Barbana e co xè de spolpà l'osso xe megio che vegna un de fora a dine che che vemo de fa? Dopo ovviamente la colpa xe nostra perchè semo barufanti, no sova che no i capisse che xe megio che i staga fora de le bale.

Detto ciò, per l'ennesima volta ci ritroviamo di fronte a corsi e ricorsi storici. Nel 2011 qualche pirla ventilava la necessità per il bene del paese di candidare a sindaco il Commissario Blarasin. Sappiamo bene a chi faceva comodo una candidatura del genere. All'epoca io la trovai una provocazione bella e buona ai più elementari diritti di autodeterminazione di una collettività, tra l'altro anche offensiva nei confronti della collettività stessa. Sono passati cinque anni e si ripresenta un altro pirla ma di colore opposto a tentare la stessa sortita ipotizzando la candidatura dell'attuale Commissario Claudio Kovatsch per le prossime elezioni locali. Gli uomini neri,questa volta, consolidata la candidatura di parte del centrodestra con un nome di tutta garanzia, con provata esperienza in campo urbanistico e sanitario, si sono ritrovati poco garantiti dalla candidatura di Cicogna e allora arriva la grande genialata; spolverare la vecchia strategia “Blarasin” e riproporla in salsa cattocomunista. Ora si spiega il pistolotto nelle segnalazioni de Il Piccolo del lecchino buono per tutte le stagioni che si è sperticato elogiando l'operato del Commissario.


Mamuli basta, no ve par che sia ora de ciapà duti questi fenomeni regionali e provinciali a piade tel cul e dili che i ne lassa in pase, che qua tel ben e tel mal vemo diritto de caminà co le nostre gambe. Ricordeve che ogni volta che sti figi de …... sà ricordao de noltri xe stao per metenela in quel posto.

mercoledì 10 febbraio 2016

GLI UOMINI NERI

Ci sono delle strane analogie nella situazione  del centro destra e del centro sinistra gradese. E non tiratemi fuori la solita solfa che a Grado son “tutti baruffanti”. Invece c'è il solito e collaudato sistema del “dividi et impera” imposto da “mamma regione”. Nella fattispecie la definirei una mamma dai facili costumi. Non intendo la Regione FVG, in senso stretto, ma il magma formato da Amministrazione Regionale e Segreterie Politiche Regionali. Quest'ultime impegnate all'interno della propria area politica a tentare di metterla in quel posto all'alleato più tonto. La solita domanda sorge spontanea, come mai tutto questo spiegamento di forze per un'isoletta storicamente ingovernabile? Beh nonostante tutto per qualcuno è ancora la gallina dalle uova d'oro. Abbandonata l'era delle grandi lottizzazioni, non per lungimiranza dei sindaci appena passati ma da una congiuntura economica che ha ucciso il mercato delle seconde case da 35/38 metri quadri, ora si passa a operazioni più raffinate di esercizio del potere da parte dei soliti uomini neri. Faccio alcuni esempi come da mia consolidata abitudine, non mi piace parlare di aria fritta o di ascensori, Grado merita di più. Immaginiamo che la prossima amministrazione ponga mano alla BZERO, la variante che ha posto un limite all'altezza degli edifici residenziali in tutta la zona che va dall'ex casa GIL alla via Galilei. Se venisse eliminata, in zone di pregio come il porto o la diga, potremmo trovarci altre belle torri come quelle esistenti. Lo sappiamo bene che da punto di vista immobiliare le uniche zone che si prestano a speculazioni interessanti sono il porto e la diga. Ma anche il non allargamento della suddetta area, come sarebbe auspicabile, serebbe un grosso favore agli uomini neri. Altro caso il famosissimo Ospizio Marino e la Clinica Sant'Eufemia. I lavori per la riapertura vanno a rilento e non sarebbe strano che a corto di denaro la “Cooperativa” chiedesse lo svincolo di destinazione d'uso di una parte del patrimonio immobiliare per finanziare la ristrutturazione. Un po' come è stato fatto con la variante alberghi di Mariniana memoria che ci ha regalato fior di “alberghi” come il Tiziano, l'Ambriabella, il Capitol, il Mirabel e altri....... Abbiamo visto i risultati.
Ultimo, ma più grasso esempio, il nuovo “Pollo Termale”, 25 milioni circa di investimento che qualcuno dovrà pur amministrare. Poi a cose finite ci sarà pure una società di gestione da colonizzare. 
Beh tutte queste cose fanno si che gli uomini neri abbiano tutto l'interesse di avere un'amministrazione “capace, competente e di provata esperienza”. Ecco allora spiegato come nel centro destra vengano imposte certe scelte sotto minaccia di svelare chissà quali segreti, cito testualmente: "Comunico ufficialmente che mi sono rotto definitivamente le palle delle segreterie dei partiti e dei paraculati della politica. Nullismo assoluto, ruffiani, delinquenti che fanno la morale agli altri. Non rompete più i marroni, correte, alle amministrative di Grado con questa gente. Io corro solo se metà di queste nullità annegano nelle loro vergogne; in caso contrario decido se correre a sindaco di Grado e con chi. Molto facile solo con una sola lista di 16 bravi. Certo non corro e non perdo più un attimo con questa gente che al momento opportuno pitturerò a dovere". (Cit. Roberto Marin, da IL PERBENISTA).

Se Atene piange Sparta non ride. Al PD non sono bastate oltre 700 firme per meditare se le scelte fatte siano proprio le più opportune. Anche qui la lotta intestina su chi tirerà le fila del futuro sindaco si gioca ben lontano da Grado. Lo schema parte dalla provincia di Gorizia per arrivare nelle stanze dei bottoni regionali. Come avrete capito la polpa è tanta e se Grado fosse governata da persone slegate da queste logiche, per “loro”, potrebbe essere troppo pericoloso. Non se lo possono permettere. Ma i Gradesi in tutto questo che ruolo avranno? Spero non quello delle volte precedenti.