martedì 26 marzo 2013

LA DESTAGIONALIZZAZIONE


“Destagionalizzazione” parola magica che potremmo tradurre in “ossigeno per la nostra malandata economia turistica”. Spesso ci si riempie la bocca con questa parola ma poi alla magia delle parole non seguono i fatti.  Un solo esempio: Pasqua 31 Marzo, apertura Terme e Centro Benessere 2 Aprile.  Anche nel rifilarci il pesce d’Aprile la GIT arriva in ritardo di un giorno. Ma vi sembra possibile un cosa del genere in una località turistica???????? Con previsioni metereologiche tutt’altro che rosee i turisti che malauguratamente decideranno di passare la Pasqua a Grado troveranno le terme chiuse e dovranno accontentarsi della triste piscina. Come si dice da queste parti “co no xe gransi se magna anche le sate”.  Capisco che il CDA di Git invece di preoccuparsi dei turisti è stato impegnato anima e corpo a farsi riconfermare per altri tre anni e di conseguenza tutte le energie sono state spese in quella direzione ma i nostri validissimi operatori  turistici, compreso il nostro assessore al turismo,

DOVE CAZZO SONO??????????????????????

 

OPERATORIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII?????????  SE CI SIETE BATTETE UN COLPO!

 

Forse sarebbe il caso che qualcuno di voi vada alla Git a spiegare che il pesce d’Aprile si fa l’1 e non il 2.

giovedì 14 marzo 2013

AUSTERITY ALLE ANTICHE TERME


Il quotidiano Il Piccolo resta per me la miglior fonte di ispirazione  disponibile a buon  mercato. Oggi le esternazioni del  riconfermato presedente della Git Avv. Marino Degrassi mi hanno fatto sbellicare. In condizioni normali ci sarebbe stato da piangere ma a Grado, avendo ormai oltrepassato ogni limite alla decenza, la risata isterica è l’unica cosa che ci possiamo permettere.  Trovo indecente che un presidente venga a rifilarci la ricetta per risanare il bilancio quando la causa di tale situazione è dovuta alle scelte sbagliate fatte da lui dai suoi colleghi del CDA .  Quando c’era ancora un po’ di dignità  davanti a un risultato del genere un amministratore aveva il buon gusto di ritirarsi dalla scena politica e occuparsi delle sue cose private dove un eventuale sua inadeguatezza non si ripercuoteva sui cittadini. Ora mi domando con che coraggio in periodi difficili come questo uno viene a sciropparci ricette di austerità per sanare i suoi errori. Non mi riferisco esclusivamente alla perdita di bilancio ma alla scelta fatta che ha causato tale perdita. Una perdita non è cosa negativa a prescindere se questa deriva da investimenti necessari al miglioramento e al rilancio di un’azienda. Questa perdita, invece, è dovuta a scelte maldestre come quella di aprire un ristorante al posto di ombrelloni e cabine. Credo sia il caso che l’intera categoria degli imprenditori turistici gradesi si fermi un attimo a riflettere e cominci a porsi qualche domanda. Possibile che i giochi di potere tra Consiglieri e Assessori Regionali,  Sindaco e Presidente di Git debbano far passare in secondo piano le legittime aspettative di un comparto turistico che rappresenta la stragrande maggioranza dell’economia gradese?  In un momento delicatissimo per l’economia locale come quello attuale invece di parlare di progetti di rilancio e riposizionamento di immagine l’unica cosa di cui si è parlato finora è di “poltrone”, tagli al personale e agli investimenti.  Esattamente l’opposto di quello che qualsiasi amministratore illuminato farebbe in questo momento. Certo che non si fanno le nozze con i fichi secchi e il bilancio va risanato ma allorà perché premiare con una riconferma chi ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza in termini di scelte strategiche e gestionali. Cosa ci dobbiamo aspettare dalla Git nei prossimi anni se le credenziali del Presidente e di parte del CDA sono queste? In questi giorni a Grado è stato scritto l’ennesimo brutto capitolo della nostra storia dove per l’ennesima volta la figura che è apparsa all’esterno è stata quella di una città incapace di amministrarsi e dove l’esempio dell’Ospizio Marino non è servito minimamente da lezione e si continua con il solito metodo di spartizione politica,  dove la regola è “TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE “. Così tutti zitti perché tutti coinvolti. L’unica novità dello scenario quella del trombamento del segretario locale del PD che fino all’ultimo sperava in una sua riconferma per manifesta capacità. Adesso voglio proprio vedere se il PD avrà coraggio di proferire verbo sulla Git o preferirà, per coerenza, continuare a fare il pesce in barile come ha fatto finora.

lunedì 4 marzo 2013

LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA


Anche l’assessore Gordini ha scoperto l’acqua calda. Invito fin da subito l’assessore a non perdere tempo con ricerche di mie pubblicazioni scientifiche sui database di tutto il mondo perché non ne troverà. A mia difesa però devo dire che non servono grandi studi scientifici per scoprire che l’acqua calda ”SCALDA”.  La cosa più sorprendente è che si debbano pure spendere 150.000 euro di denaro pubblico per sperimentare che l’acqua calda scalda…………. Ci sono due aspetti parecchio “spigolosi” in queste ultime esternazioni dell’assessore all’ambiente. La prima è che anche in questo caso, oltre a quello dei cormorani, ci sia la presenza dell’OGS società per la quale lavora. Trovo la coincidenza decisamente imbarazzante. La seconda è che trivellare nuovi pozzi per una sperimentazione quando nelle due più grosse valli di Grado, Morgo e Noghera,  se ne possono trovare a decine e tutti con temperature superiori ai 30 gradi senza spendere una lira lo trovo ridicolo. A meno che la scelta della valle, della quale non si fa il nome, non sia proprio quella gestita dal papà della collega di giunta. Sicuramente è un caso, ma che caso……………….. Anche in questo caso come quello del ristorante per cormorani devo rievocare il grande Fantozzi per definire un progetto come questo “una cagata pazzesca”. E ora se il lettore avrà ancora pazienza cercherò di spiegare  per i non addetti ai lavori il perché. Partiamo dal presupposto che l’acqua calda SCALDA. Per poter utilizzare questa risorsa onde evitare le morie di pesce nei periodi invernali c’è la necessita di organizzare le fosse di sverno con determinate caratteristiche che ovviamente divergono in modo sostanziale da quelle attuali. C’è poi la necessità di costruire delle coperture per difenderle dal gelido vento di bora e da altri eventi atmosferici tipicamente invernali. In caso di un’abbondante nevicata senza un’adeguata copertura scaldare l’acqua sarebbe come “pisciare contro vento”. Bene, detto ciò la domanda sorge spontanea, e allora? Allora tutte queste cose nella nostra laguna, attualmente,  non sono consentite. Sin dal primo insediamento di questa giunta ho fatto presente che c’era l’urgenza di affrontare il problema lagunare sia dal punto di vista edilizio-urbanistico sia da quello regolamentare. La risposta dell’assessore è stata sempre la stessa: in questo momento abbiamo altre priorità. Beh se le priorità sono quelle di spendere dei soldi per scoprire l’acqua calda siamo ben messi. Nell’eventualità che l’assessore si domandasse a che titolo sto parlando, non avendo pubblicazioni scientifiche al mio attivo, faccio presente che parlo a  nome di parecchi vallicoltori essendo Vicepresidente della Cooperativa “Le Lagune”, Cooperativa che raggruppa valli di Grado e di Marano. Al nostro interno abbiamo realtà come la Valle del Lovo  certificata EMAS che rappresenta un fiore all’occhiello della vallicoltura del Friuli Venezia Giulia sia in termini quantitativi che qualitativi. Ci sarebbe piaciuto molto poter dare il nostro contributo in termini di esperienza sul campo in un settore difficile come quello della vallicoltura ma purtroppo il nostro bacino elettorale è troppo esiguo per destare l’interesse  dell’assessore, evidentemente l’OGS ha una marcia in più.
 

sabato 2 marzo 2013

GIT - OSPIZIO MARINO BIS


Si chiama GIT Spa ma a Grado da sempre tutti la conoscono come:  “L’AZIENDA”. E’  l’azienda per antonomasia, una delle più antiche attività organizzate di Grado. Per anni ha rappresentato il sostentamento per centinaia di famiglie gradesi e contemporaneamente garantito un servizio balneare di primordine a  centinaia di migliaia di affezionati  turisti. L’Azienda rappresenta anche un ambito centro di potere, da sempre il Presidente rappresenta insieme al Sindaco la più alta carica sull’isola. Anche gli ombrelloni sanno che avere la tessera di un colore piuttosto che di un altro poteva voler dire durate delle assunzioni diverse.  Poco contava la corretta gestione patrimoniale tanto poi Mamma Regione ripianava regolarmente le perdite. Il lato positivo era che i servizi, tutto sommato, erano soddisfacenti e l’Azienda di fatto era il motore dell’economia gradese. Da qualche anno l’Azienda ha l’obbligo dell’attivo di bilancio. Questo comporta inevitabilmente una gestione più rigorosa che di per se non è una cosa negativa anzi. Ovviamente certe scelte non sono più possibili e quella che prima veniva considerata anche un ammortizzatore sociale ora è solo un azienda che deve gestire al meglio le proprie risorse. Come in tutte le aziende le scelte sbagliate si pagano care ma l’Azienda a differenza delle aziende private può permettersi anche di fare scelte sbagliate perchè i suoi amministratori non pagheranno di TASCA PROPRIA. Una esempio su tutti: il ristorante Antiche Terme. Sequela di errori  da far ridere i polli, a cominciare dalla localizzazione. Anche l’imprenditore più sprovveduto avrebbe evitato di sacrificare ombrelloni e cabine dal guadagno sicuro per sostituirli con un ristorante del quale non si sentiva la mancanza.  Ora ci si accorge che forse non è stata una scelta tanto azzeccata visto che nemmeno la migliore finanza creativa riuscirebbe a dimostrare la positività dell’operazione. A giorni il CDA si appresterà ad approvare il bilancio e già cominciano a circolare i primi rumors. Non voglio fare l’avvoltoio ma attenderò i dati ufficiali prima di esprimere il mio parere ma già il fatto che da mesi chieda in Consiglio Comunale un confronto con il Presidente e  lui non si sia mai presentato la dice lunga. Molte volte toccando l’argomento Azienda mi hanno accusato di criticare perché avrei mire su quella poltrona, ora che sono battitore libero e non rispondo a nessuna segreteria di partito credo che l’argomento sia chiuso definitivamente e che mi posso togliere dalle scarpe tutti i sassolini che voglio senza essere accusato di secondi fini. Il problema “Azienda” rimane e come è successo per l’Ospizio Marino nessuna forza politica affronta l’argomento e preferiscono fare i pesci in barile perché in CDA ci sono TUTTI. E gli imprenditori turistici dove sono?