mercoledì 11 dicembre 2013

SECONDA RATA IMU SENZA VASELLINA


Continuo la querelle con l’inadeguato assessore alle finanze del nostro comune. Lui  continua a vantarsi di non aver aumentato le tasse ma in realtà non ha usato nemmeno la vasellina per farci meno male. Mi riferisco alla seconda rata dell’IMU che i proprietari di immobili dati in comodato gratuito ai propri figli dovranno pagare mentre nei comuni limitrofi “NO”.  La legge prevede l’esenzione per chi abbia dato la propria abitazione censita come seconda o terza casa ai propri parenti di primo grado in linea retta e cioè ai propri figli.  Da una rapida verifica ho scoperto che molti comuni della bassa friulana hanno esentato i propri cittadini che ricadevano in questa fattispecie semplicemente prevedendo l’esonero attraverso una semplice delibera del Consiglio Comunale. Probabilmente i nostri brillanti amministratori, troppo presi dai presepi  e da inutili missioni presso i nostri rappresentanti regionali, non si sono accorti di questa opportunità a vantaggio soprattutto dei giovani.  Io non sono giovane ma risiedo in una casa di proprietà di mia madre e oltre a  girarmi le balle per dover pagare qualcosa che in altri comuni non si paga non mi sposta più di tanto ma penso alle persone che in questi momenti non navigano in acque particolarmente felici. A causa dell’inadeguatezza dei propri amministratori devono sborsare del denaro inutilmente.

Chiudo augurando, comunque,  al nostro inadeguato assessore un Buon Natale ma gli ricordo che se qualcuno passerà un Natale più mesto del solito un poco sarà anche colpa sua……….

lunedì 9 dicembre 2013

AVEVA RAGIONE GRADOSPIA


 
Dopo aver sprecato un euro comprando "IL PICCOLO" devo tristemente ammettere: "AVEVA RAGIONE GRADOSPIA". La qualità dell'informazione accreditata a Grado potrei elegantemente definirla lassativa. Credo che il lettori del quotidiano locale dopo aver letto il mio articolo sull'edizione di domenica 8 Dicembre si saranno chiesti leggittimamente: ma che cavolo ha scritto? Beh la risposta è semplice quell'aborto è il frutto di una maldestra operazione di tosatura attuata dal "giornalista" locale Antonio Boemo, evidentemente colto da notevole vena creativa.
Inutile inveire su di lui perchè sarebbe accanimento terapeutico ma per correttezza pubblico la copia integrale di quanto inviato da me a Il Piccolo.
Tanto per un giusto confronto:
"Alle volte si farebbe molto meglio a stare zitti piuttosto di parlare e mettere in evidenza tutta la propria inadeguatezza. Mi riferisco alle dichiarazioni del nostro ViceSindaco  riguardo le tariffe dei rifiuti.  Che il Rag. Di Mercurio fosse inadeguato al ruolo di assessore alle finanze l’avevo fatto notare fin dal primo Consiglio Comunale di questa sgangherata Amministrazione, avendolo conosciuto  già in veste di Ragioniere Capo del Comune di Garado quando ricoprivo la carica di Assessore nei lontanissimi anni 90. Al contrario del vino rosso che migliora con gli anni il nostro vicesindaco pare che dal temo passato non ne abbia tratto vantaggio.  Veniamo dunque all’argomento apparso sul quotidiano locale dove il giornalista molto correttamente riporta quanto scritto nella delibera approvata dalla maggioranza. Anche un alunno delle  scuole elementari capirebbe che moltiplicando la tariffa di un nucleo familiare  composto da una persona volte tre darebbe una cifra inferiore di quella riportata nella tabella relativa a una famiglia di tre persone. In pratica più una famiglia è numerosa più l’incidenza pro capite è alta. Esattamente il contrario di quello che il buon senso consiglierebbe visto che tre persone fanno meno immondizie di una moltiplicata per tre. Ma oltre a questo,  mi preme far notare come nel caso specifico si vada ad agevolare tutte le residenze fittizie che sono rigorosamente  composte da una persona sola. In pratica con queste tabelle le immondizie per una parte vengono pagate da chi non le produce.  Se poi andiamo ad analizzare le tariffe delle attività produttive o commerciali la situazione è ancora peggiore. Un esempio, un edificio ad uso deposito paga a mq più di un laboratorio artigianale. Tutto questo l’ho fatto notare durante la discussione in Consiglio Comunale e nonostante la palese ammissione dell’assessore e del Sindaco che le tabelle erano sbagliate la delibera è stata votata da tutta la maggioranza. Se qualche masochista vuol verificare, sul sito del Comune può trovare la registrazione di quanto affermo. Evidentemente qualche sprovveduto ha consigliato Il Sindaco di non ritirare le delibere perché potrebbe essere interpretato come segno di debolezza. Approvare una  delibera  palesemente sbagliata, oltretutto ammettendolo, come potremmo interpretarlo?  Inadeguatezza? Arroganza? Mancanza di buon senso? Lascio al lettore l’opportuna interpretazione. "